Capacchione (Sib) a governo: "Impegno per tutela balneazione attrezzata"
Roma, 12 set. (Labitalia) - "Per uno sviluppo strategico del turismo balneare italiano, al nuovo governo chiediamo una decisa scelta politica e un preciso impegno da parte delle forze politiche del nuovo governo a tutela delle imprese turistico-ricreative esistenti e a difesa della balneazione attrezzata italiana, quale irrinunciabile fattore di qualità e di vantaggio competitivo nel mercato turistico internazionale del prodotto 'mare', superando gli ostacoli normativi e burocratici che impediscono gli investimenti per il suo ulteriore sviluppo". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Antonio Capacchione, presidente del Sib, Sindacato italiano balneari aderente a Confcommercio, in vista della seconda edizione del G20s, ‘Il summit delle spiagge italiane'. "Costituisce un problema ancora da risolvere - precisa - l'errata applicazione alla balneazione attrezzata italiana della direttiva europea Bolkestein che, paventando il rischio che vadano all'asta le attuali aziende balneari, ha precarizzato il settore e ostacolato gli investimenti per gli ammodernamenti degli impianti e il potenziamento dei servizi". "Così come - osserva - manca ancora un piano organico nazionale di contrasto del fenomeno dell'erosione costiera che sta assumendo dimensioni sempre più dannose e preoccupanti". Diverse le proposte del Sib. "Chiediamo - ricorda Antonio Capacchione - la non applicazione al settore della direttiva Bolkestein; l'emanazione dei provvedimenti amministrativi che applichino le disposizioni dell'ultima legge di Stabilità (numero 145 del 30 dicembre 2018), ivi compreso il differimento di quindici anni della scadenza delle concessioni demaniali vigenti". Il Sib auspica "il riconoscimento del valore commerciale dell'azienda balneare da trasformarsi in ristoro a favore del concessionario nel caso di una cessione coattiva in favore di terzi; la modifica dei criteri di determinazione dei canoni demaniali marittimi che li renda ragionevoli, equi e sostenibili partendo dall'abrogazione dei valori dell'Osservatorio del mercato immobiliare per i beni pertinenziali". Capacchione chiede anche "un'interpretazione definitiva e moderna al concetto di facile e difficile rimozione così da evitare le iniziative di incameramento fonte di esteso contenzioso; il superamento della stagionalità nel mantenimento delle opere e delle attrezzature balneari per un utilizzo maggiore e per tutto l'anno della risorsa spiaggia e per evitare il conflitto istituzionale fra regioni e sovrintendenze; la revisione e armonizzazione fiscale per le imprese balneari che parta dalla modifica del loro codice Ateco che attualmente non le inserisce nel turismo, alla conseguente revisione dell'aliquota Iva (oggi al 22% per i servizi balneari) adeguandola a quella stabilita per tutte le imprese turistiche (10%), nonché a una definizione coerente e omogenea a livello nazionale delle imposte locali (Tari e Imu)".