In Italia tanti boschi ma nessuno li utilizza

A tracciare un quadro della situazione all'Adnkronos è Antonio Brunori, segretario generale del Pefc Italia, ente che si occupa del sistema di certificazione per la gestione forestale sostenibile
domenica 25 novembre 2012
In Italia tanti boschi ma nessuno li utilizza
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Roma, 20 nov. - (Adnkronos) - In Italia ci sono tanti boschi ma nessuno li utilizza. Basti pensare che "il 90% del legname in Italia viene importato". A tracciare un quadro della situazione all'Adnkronos è Antonio Brunori, segretario generale del Pefc Italia, ente che si occupa del sistema di certificazione per la gestione forestale sostenibile. Dal 1920 ad oggi, spiega Brunori, "la superficie forestale italiana è raddoppiata". Solo dal 1950 ad oggi "è aumentata del 30%". I nostri boschi "si trovano oggi in uno dei momenti di massima espansione rispetto agli ultimi 2 secoli, con ritmi di incremento pari a circa 74.000 ettari all'anno" che equivalgono a 10.000 campi di calcio. Tale incremento in campo forestale, però, "è andato di pari passo con l'abbandono di ben 16 milioni di ettari di terreno agricolo sia in montagna che in pianura, e con la riduzione della diversità del paesaggio, a causa della semplificazione delle forme di governo forestale esistenti, la riduzione dei castagneti da frutto e della riduzione della presenza delle piante arboree nei campi e nei pascoli". In parole semplici, Brunori spiega che "alcune difficoltà come anche il raggiungere queste aree hanno reso l'utilizzo dei boschi più costoso. Basti pensare che il 90% del legname in Italia viene importato". Insomma "abbiamo tanti boschi ma nessuno li utilizza". Da un punto di vista delle gestione delle risorse boschive la parola chiave è sostenibilità. La gestione forestale è sostenibile, spiega Brunori, "quando l'attività forestale riesce a conciliare il rispetto ambientale e la sostenibilità economica coinvolgendo le persone del territorio: quindi l'aspetto sociale e quello ambientale hanno lo stesso valore dell'aspetto economico". Per garantire questa visione è stato creato lo strumento della certificazione forestale. In Italia per esempio "763.272 ettari sono certificati Pefc e 52.091 ettari Fsc di cui 36.620 ettari in comune. Per tal motivo la reale superficie forestale certificata totale è 674.563 ettari che rappresentano il 7,70% della superficie forestale italiana, intesa come superficie a bosco cioè pari a 8.759.200 ettari, corrispondenti al 29% della superficie territoriale". I due sistemi di certificazione presenti in Italia sono Fsc (Forest Stewardship Council) e Pefc (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes), considerati equivalenti a fornire garanzie al consumatore finale sull'origine da foreste gestite in maniera sostenibile. Vengono considerati gli aspetti legati alla protezione dell'ambiente e della biodiversità, ma anche gli aspetti sociali e gli aspetti economici. Entrambi i sistemi di certificazione sono volontari e si basano su controlli di parte terza. In Italia il Pefc è il sistema più diffuso, coprendo il 96% della superficie totale certificata. Le aziende certificate (Pefc e Fsc) per la tracciabilità in Italia a metà 2012 "sono oltre 1600, tutte aziende certificate per il proprio mobilio, parquet, carta, edilizia, carpenteria, editoria, cartotecnica, giochi, imballaggi, ecc. Il trend è decisamente in crescita perché gli ultimi anni la percentuale di crescita era sempre oltre il 50%. Ma il margine di crescita è elevatissimo - conclude Brunori - se si pensa che le aziende e le industrie del settore legno arredo e carta editoria sono oltre 83.000".