Roma, 10 gen. - (Adnkronos) - Analizzando la composizione della spesa per la protezione dell’ambiente sostenuta nell’industria manifatturiera, le attività economiche che nel 2010 presentano valori più consistenti sono quelle della fabbricazione di coke e di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (20,0%), della fabbricazione di prodotti chimici (12,9%), della metallurgia (10,9%) della fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (8,5%) e della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (6,8%); questi settori realizzano, complessivamente, oltre la metà degli investimenti del comparto manifatturiero. Lo rileva il Report "Gli investimenti per la protezione dell'ambiente delle imprese industriali" pubblicato dall'Istat e relativo all'anno 2010. La distribuzione degli investimenti per settore ambientale riflette il diverso tipo di inquinamento generato dalle imprese in relazione alle caratteristiche specifiche dei propri prodotti e ai processi produttivi. Nel complesso, le imprese dell’industria manifatturiera hanno destinato oltre un terzo della spesa alla realizzazione di investimenti ambientali per la protezione dell’aria e del clima (41,4%), il 28,2% per le altre attività di protezione dell’ambiente (Altro), il 17,2% per la gestione delle acque reflue e il 13,2% per la gestione dei rifiuti. Per la protezione dell’aria e del clima, le maggiori quote di investimenti vengono effettuate nelle industrie della metallurgia (17,1%), nella fabbricazione di prodotti chimici (12,6%) e in quelle della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (9,9%) (Prospetto 6). Per la gestione delle acque reflue, i livelli più elevati di spesa si registrano nelle imprese della fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (20,9%), nella fabbricazione dei prodotti chimici (15,2%) e nelle industrie alimentari (11,3%). Infine, per la gestione dei rifiuti e per le altre attività di protezione dell’ambiente oltre un terzo degli investimenti totali vengono sostenuti dalle imprese della fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione (rispettivamente 34,3% e 30,3%).