Si basa su classificazioni sismiche di arcaica concezione la vulnerabilità italiana
San Benedetto del Tronto, 10 set. - (Adnkronos) - I primi dati degli studi di microzonazione sismica presentati oggi a San Benedetto del Tronto ed effettuati su 791 Kmq di località abitate "confermano che in Italia quasi la totalità dei territori analizzati presenta potenziali amplificazioni forti e una buona percentuale, ben il 12%, presenta anche fenomeni di instabilità come frane e liquefazioni in caso di sismi intensi", spiega il consigliere nazionale dei Geologi Giovanni Calcagnì. "E' la prova provata - aggiunge - di quanto i geologi predicano da tempo: la grande vulnerabilità sismica italiana deriva anche da progettazioni basate su classificazioni sismiche di arcaica concezione". Tra i dati illustrati oggi, anche un focus dedicato alle Marche. "Nelle Marche più di 80 i comuni dove sono stati effettuati gli studi di microzonazione sismica - spiega Andrea Pignocchi, presidente dell'Ordine dei Geologi delle Marche - e dunque è stata studiata quella parte del territorio più abitata, tutti i comuni con più di 7.500 abitanti. Siamo dinanzi ad un esempio interessante, ad un modello da implementare ulteriormente" .