No ai cuccioli sotto l'albero. il 40% importato illegalmente muore
Roma, 23 dic. - (AdnKronos) - Sinonimo di famiglia, affetti o vacanze, ma per il commissario Cassandra Vantini, medico veterinario e funzionario responsabile del Nirda (il Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali del Corpo forestale dello Stato) il Natale rappresenta il periodo in cui il lavoro si intensifica, e non solo perché a fine anno si tirano le somme di 12 mesi di attività. E' proprio nel periodo natalizio, infatti, che “i traffici illegali di cuccioli si intensificano, colpa della cattiva abitudine, dura a morire, a regalare un cucciolo come fosse un giocattolo – spiega all'Adnkronos la Vantini - quando invece è una creatura che ha bisogno di cure, da quando nasce e fino alla fine dei suoi giorni. Dovremmo insegnare ai nostri bambini che gli animali non sono giocattoli e che adottare un cucciolo è un atto di responsabilità”. Il Nirda è un servizio di Polizia Giudiziaria che si occupa, in via prioritaria, della tutela giuridica degli animali. Il nucleo investigativo si occupa di reati a danno degli animali, in tutti i settori, dagli allevamenti al trasporto, tutelandoli dalle azioni criminose e di maltrattamento e dalle condizioni incompatibili con la loro natura. Ma quali sono i reati più diffusi? Maltrattamenti, sevizie e fatiche e insopportabili per le caratteristiche etologiche dell'animale; corse e combattimenti, tanti in Italia; e poi il traffico di cuccioli”, spiega il commissario Vantini. “Migliaia di cuccioli di cani e gatti di razza entrano illegalmente in Italia ogni mese arrivando soprattutto da Ungheria e Romania e quello che riusciamo a intercettare noi rappresenta solo una piccola parte del traffico reale”, spiega la Vantini. Un traffico enorme “di cui il 30-40% muore per carenza di cure, perché troppo piccoli e sottoposti allo stress di viaggi troppo lunghi”. Ed è proprio sotto Natale che si intensificano i controlli alla frontiera, “e quando troviamo i cuccioli, li affidiamo prima ai servizi veterinari perché effettuino i controlli sanitari e poi, se riusciamo a salvarli, vengono affidati ad associazioni riconosciute che trovano per loro un'adozione temporanea che diventa definitiva quando la persona che commette questi traffici viene condannata”.