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Sostenibilità: Libeskind racconta il colore, la scoperta viaggiando

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Milano, 15 apr. - (AdnKronos) - "Quando ero piccolo vivevo in Polonia, una città grigia e priva di colore. Il colore poi, l'ho scoperto più avanti, durante i miei viaggi, e ho capito di essere stato cieco per 11 anni della mia vita". Ha aperto così Daniel Libeskind la Lectio Magistralis di oggi pomeriggio, che si è tenuta nell'Aula Magna dell'Università Statale di Milano. L'archistar statunitense ha parlato di colore, ricerca, sostenibilità, con un focus sulle sue iniziative realizzate per il Fuorisalone 2015 con Oikos: una nuova collezione di colori e l'installazione Future Flowers, allestita nel Cortile Farmacia dell'Università Statale di Milano, fino al 24 maggio. "Non si tratta di classici fiori - racconta Libeskind - li ho creati io attraverso elementi architettonici di design e attraverso il colore". Per l'architetto il tema del colore è da sempre un elemento imprescindibile, e lo stesso è per Oikos. "Il mio colore preferito, oltre al rosso utilizzato per l'installazione con Oikos, è l'arcobaleno. Da quando collaboro con l'azienda mi sono appassionato. La mia casa di New York è nata bianca, e tra poco diventerà coloratissima", aggiunge l'Archistar. La forza dei colori e della materia Oikos è quella di nascere da un pensiero specifico, da un momento creativo unico e di non avere limiti. È il frutto della ricerca Oikos del "Senso della Materia": un percorso di oltre trent'anni che, in sinergia con gli architetti, trasforma un prodotto industriale in una materia artigianale, elaborata su misura. In questo modo, nessuna problematica tecnica è in grado di limitare la creatività del progettista, assicurando al contempo sostenibilità e tenuta. Risultati estetici di grande impatto combinati con caratteristiche tecniche di assoluta eccellenza.

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