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Galletti: "Serve una vasta riforma della legislazione ambientale"

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Roma, 27 gen. (AdnKronos) - "E' mia intenzione farmi promotore da subito di una riforma della legislazione ambientale che sia la più vasta possibile, al fine di adeguare le norme sul riparto delle competenze fra Stato, Regioni ed enti locali, e sui diversi processi decisionali al nuovo assetto costituzionale delle responsabilità" in campo ambientale. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti in audizione davanti alla Commissione per la semplificazione amministrativa sottolineando come "una maggiore chiarezza delle regole, procedure più snelle ed efficaci siano elementi chiave per elevare la qualità ambientale del Paese". "Già è stato compiuto qualche passo in questa direzione", ha ricordato evidenziando che "pare però necessario rivedere, alla luce delle considerazioni sopra esposte, sia il d.lgs. n. 152 del 2006 che le altre normative ambientali più importanti. Non è, come è evidente, un'impresa da poco". "Mi pare tuttavia che sia necessario costruire un tessuto normativo credibile per fronteggiare le complesse sfide che pone il diritto dell'ambiente, anche tenendo conto delle profonde trasformazioni costituzionali che sono in corso - ha proseguito - A questo fine è mia intenzione già nei prossimi giorni provvedere alla nomina di una apposita commissione di studio incaricata di procedere ad una ricognizione nella legislazione vigente dello stato delle competenze delle procedure in tutti i settori nevralgici, nonché di elaborare le direttrici principali dell'intervento normativo di adeguamento del riparto delle competenze ambientali". "Se queste sono le linee ispiratrici di carattere generale che, con riguardo al tema della semplificazione, mi pare necessario far presente in questa sede che una riflessione particolare deve essere svolta per le semplificazioni specificamente concernenti le procedure da adottare a seguito di eventi emergenziali - ha proseguito il ministro - In tali casi, infatti, se da un lato la necessità di assicurare risposte celeri ed efficaci è ancor più forte, dall'altro è necessario contenere al minimo la deroga ad istituti generali posti a presidio di importanti interessi ambientali, e spesso strettamente legati a norme di diritto dell'Unione europea".

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