Nuove regole per l'Everest, più sicurezza per scalatori e tutela delle vette sacre
Potranno salire solo scalatori esperti
Kathmandu, 5 ago. - (Adnkronos/dpa) - Una task force per regolare l'accesso degli scalatori sul tetto del mondo, l'Everest; per studiare e aggiornare i regolamenti in materia di alpinismo allo scopo di proteggere turisti e sportivi e, allo stesso tempo, tutelare le montagne nepalesi dal sovraffollamento e dall'incuria. Ad annunciarla oggi le autorità nepalesi che vogliono anche rivedere e aggiornare la mappatura delle cime e delle vie ferrate, per agevolare un turismo più sicuro e più sostenibile per le montagne della regione. Un aggiornamento reso necessario anche a causa "del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici che stanno interessando le cime innevate e i rilievi rocciosi", spiega lo Sherpa Ang Chiring, coordinatore del comitato tecnico che sottolinea: "Le norme e i regolamenti dedicati all'alpinismo e al turismo montano sono vecchi, quindi li stiamo studiando per cercare il modo di valorizzarli". Sicurezza in primo piano, dunque, tanto per chi si dedica all'alpinismo e alle arrampicate, quanto per le montagne stesse, spesso prese d'assalto da un turismo poco consapevole. La task force quindi stabilirà "nuovi criteri per gli scalatori, basati su esperienza e competenze tecniche, in modo che, in futuro, solo quelli con una comprovata capacità di essere in grado di affrontare l'ascesa", aggiunge. Negli ultimi anni, infatti, scalare il Monte Everest e stabilire nuovi record è diventata una moda che spesso non tiene conto della delicatezza di questi luoghi nè del carattere sacro che alcuni di questi luoghi hanno per la opolazione locale. Per questo, il governo vorrebbe riconoscere solo i record di arrampicata, e non quelli ben più bizzarri come l"utilizzo dello smartphone sul punto più alto della terra o il matrimonio ad alta quota "Stiamo rivedendo i dettagli sulle 326 montagne aperte agli scalatori - specifica Sherpa - Studieremo anche altre montagne e valuteremo la loro apertura dopo aver preso in considerazione caratteristiche geografiche e aver sentito le comunità locali". Per alcune di queste comunità sono vette sacre e la sua ascesa è vietata. La task force redigerà un rapporto preliminare che sarà trasmesso al Governo entro un paio di mesi, in modo che le nuove norme possano entrare in vigore nella stagione primaverile 2014. Le stagioni di arrampicata sono infatti primavera e autunno, anche se quest'ultimo è meno popolare a causa del frequente maltempo. Il sovraffollamento e la spazzatura lasciata in montagna sono alcuni dei problemi che il governo ha cercato di affrontare. In tema di alpinismo e scalate, più che divieti e restrizioni servono una maggiore informazione e la capacità di affrontare correttamente queste attività, con il giusto mix di tecnica, sicurezza ed esperienza. E' l'opinione di Cesare Cesa Bianchi, presidente Collegio Nazionale Guide Alpine, che all'Adnkronos commenta la notizia delle nuove normative che entreranno in vigore a primavera 2014 in Nepal e che, tra le altre cose, puntano a dare libero accesso alle vette solo a scalatori di comprovata esperienza. "Ma come si può dimostrare questo? Sarebbe come chiedere il patentino a chi va in bicicletta o sul pedalò - commenta Cesa Bianchi - Difficile restringere l'accesso alle cime, il lavoro da fare è invece quello di una maggiore educazione e informazione, insegnare alle persone come gestire i pericoli e come ridurre i rischi che ne conseguono, a cominciare dalla scuola". A differenza di quanto accade nelle altre discipline sportive, da parte di chi vuole cimentarsi in una attività montana come arrampicata, alpinismo e sci alpinismo si registra ancora una scarsa attenzione alla scelta del 'maestro'. "L'insegnamento di queste attività è esclusivamente riservato alle guide alpine e agli istruttori del Cai - ricorda Cesa Bianchi - le prime sono figure professioniste, i secondi sono volontari, ma vanno benissimo per avviare una persona a queste attività. Un'ulteriore garanzia arriverà con il prossimo traguardo del riconoscimento a livello europeo della figura di guida alpina che darà uniformità alla formazione in tutti i Paesi".