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Il 40% di fiumi e laghi italiani è inquinato, si rischia una sanzione dall'Ue

Lo afferma Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi

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Roma, 22 ago. - (Adnkronos) - In Italia "l'inquinamento del 40% di fiumi e laghi continua a produrre continue e gravi emergenze ambientali e ci espone anche sotto il profilo finanziario alle sanzioni economiche alle quali presto l'Europa ci costringerà per aver disatteso più d'una direttiva europea e diversi provvedimenti legislativi in ambito di depurazione delle acque reflue". Lo afferma Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. Un conto stimato, sottolinea Graziano, "in circa 700 milioni l'anno, che Stato e Regioni dovranno sopportare, oltre al taglio di alcuni fondi europei, sino a quando non troveranno pieno compimento le disposizioni che sono state attribuite alla nostra nazione". In Italia sono 268 le amministrazioni coinvolte nelle procedure d'infrazione Ue per carenza o assenza di sistemi di depurazione: 109 sono quelle già condannate in base ad una procedura del 2004 e 159 quelle in corso di procedura dal 2009. L'Autorità per l'energia ha stimato che, tra la realizzazione degli interventi già previsti nei piani d'ambito e la costruzione dei nuovi impianti di depurazione necessari per superare le condanne e le procedure d'infrazione, servirebbero investimenti per circa 20 miliardi nei prossimi cinque anni. Ma nel frattempo, la pressione esercitata sull'ambiente in genere e sulle acque in particolare da questa mala-depurazione fa sentire tutto il suo peso "e continuano a preoccupare gli effetti negativi sulla salute dell'uomo e sugli ecosistemi causati dalla presenza di sostanze pericolose soprattutto nelle acque sotterranee, ma anche nel suolo, nel sottosuolo e nei sedimenti", aggiunge Graziano spiegando così le preoccupazioni dei geologi. "Promuovere le migliori pratiche nella tutela e gestione delle risorse idriche sotterranee secondo i principi delle direttive Europee e salvaguardare la risorsa idrica in un Paese come il nostro, che purtroppo si contraddistingue spesso per un suo uso scellerato, è quanto meno una battaglia di civiltà, alla quale i geologi si sono ormai da tempo legati. Sappiamo che In Italia le risorse idriche sono complessivamente sufficienti ai fabbisogni e che il problema risiede nella loro gestione e nel loro uso corretto". Il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi interverrà all'Egn Conference, la conferenza mondiale dei Geoparchi in programma dal 3 al 7 settembre ad Ascea, nel Geoparco Nazionale del Cilento, con la partecipazione di 90 Geoparchi, 259 delegazioni straniere, 75 italiane e numerosi scienziati internazionali che si confronteranno su tutte le tematiche ambientali .

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