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Sostenibilità, imprese in prima linea

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Roma, 21 mag. - (AdnKronos) - Dall'energia alla produzione, dall'efficienza e digitalizzazione alla chimica verde, dalla gestione dei servizi pubblici locali sino alla distribuzione: in Italia ci sono molte aziende che rappresentano importanti modelli di innovazione giocando un ruolo attivo nei processi di decarbonizzazione, transizione energetica e nell'economia circolare e green. A loro è dedicato il convegno “Imprese innovative all'avanguardia della transizione energetica e dell'economia circolare” organizzato oggi dal Kyoto Club. "La crisi climatica in atto può essere superata solo grazie alla ricerca e all'innovazione applicata ai territori, con una decisa transizione verso la bioeconomia e l'economia circolare - dichiara Catia Bastioli, presidente di Kyoto Club e Terna e Ad di Novamont - E' una grande opportunità per il sistema Italia che è già all'avanguardia nei settori rappresentati dalle aziende che hanno partecipato al convegno di questa mattina. Non c'è però tempo da perdere: sia per i rischi legati ai cambiamenti climatici e alla erosione delle risorse naturali, sia per giocare la partita della competitività da protagonisti”. Secondo il rapporto GreenItaly, in Italia "le imprese che hanno scommesso sulla green economy esportano di più, innovano di più, aumentano l'occupazione. Le nostre aziende green sono 355mila, ossia il 27,1% del totale, quota che sale a 33,8% nell'industria manifatturiera; e sempre all'economia verde nel 2017 si devono 320.000 green jobs, pari a circa il 40% del totale dei nuovi posti di lavoro”, ricorda Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola. Il caso di Enel. “Dopo essere stata la prima utilities a vedere la transizione energetica come un'opportunità, oggi Enel ha incluso anche il tema Economia circolare tra i suoi drivers strategici. L'economia circolare - spiega Luca Meini, Head of Environmental Strategies di Enel Group - ha consentito di coniugare competitività, innovazione e sostenibilità in ulteriori ambiti di business: dal Progetto Futur-e, la rigenerazione dei siti di 23 centrali in ottica di economia circolare al di fuori, al lancio di Enel X, divisione che mette assieme tutte le attività innovative del Gruppo non legate alla commodity, a numerosi ulteriori progetti in tutte le divisioni”. Schneider Electric punta sulla connettività. "Portare sul mercato nuovi modelli che utilizzino l'Internet delle Cose per ridurre i consumi energetici e aumentare l'efficienza operativa, è quanto Schneider Electric ha fatto realizzando EcoStruxure - dice Laura Bruni, direttore Affari Istituzionali Schneider Electric - La digital trasformation può e deve essere leva di sviluppo sostenibile, per coniugare competitività delle imprese, riduzione dei consumi energetici e delle emissioni climalteranti, benessere e qualità della vita dei cittadini". Per il Gruppo Cap non si può pensare a un modello di business senza integrare la sostenibilità nel piano industriale: "La sfida non è più solo quella di garantire l'efficienza del servizio, ma anche di farlo impegnandosi a far fronte ai cambiamenti climatici, investendo in nuove tecnologie per lo sviluppo sostenibile del territorio – afferma Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo Cap - Solo così possiamo dare vita a un modello di governance innovativo e condiviso, pronto a rispondere con tempestività ed efficienza alle sfide sempre più impegnative che questi cambiamenti ci porteranno nel prossimo futuro”. Imprese ma non solo: a rispondere alla sensibilità crescente dei cittadini per i temi ambientali sono anche le amministrazioni. Come nel caso di Milano dove, dal 1 ottobre 2023, saranno vietate le caldaie a gasolio. "L'obiettivo - dice Marco Granelli, assessore alla Mobilità e all'Ambiente - è raggiungibile per tutti grazie anche a 30 milioni di euro mettiamo a disposizione attraverso bandi a favore dei condomìni che si metteranno in regola". A conferma dell'impegno preso dalle amministrazioni, le parole del vicepresidente di Anci Lombardia, Sergio Zanetti: "I Comuni di Anci sono in prima fila nell'azione sinergica, volta al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto, perché consapevoli attori del benessere attuale e futuro dei loro cittadini”.

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