Cerca
Logo
Cerca
+

Treviso al top per differenziata, Roma male per uso mezzi privati

AdnKronos
  • a
  • a
  • a

Roma, 7 nov. (AdnKronos) - Città italiane in ritardo sulla strada green. A fronte di alcune eccellenze, come negli interventi di efficienza energetica e nella manutenzione degli edifici, esistono ancora zone d'ombra nell'abusivismo edilizio, nel consumo di suolo, nello scarsa attenzione e promozione del verde pubblico, nella mobilità. Il focus sulle città contenuto nella Relazione 2018 sulla Green economy in Italia è stato discusso nella seconda parte della giornata inaugurale degli Stati Generali della Green economy 2018 del 6 novembre a Ecomondo. Istituzioni, sindacati, regioni e società civile, in un panel in collaborazione con il Green City Network, si sono confrontati sul tema, presentando casi-studio di città italiane e internazionali e segnalando le buone pratiche 'green'. "L'azione principale che dobbiamo intraprendere per la dimensione delle green city -ha sottolineato Fabrizio Tucci, coordinatore del GdL nazionale degli esperti del Green City Network- che ad oggi rappresentano una realtà tutta da costruire, è fare propria la frase di Antonie Antoine De Saint-Exupéry 'l'importante non è prevedere il futuro ma renderlo possibile'". Ecco la fotografia 'verde' delle città italiane. In diverse città italiane è ancora rilevante la piaga dell'abusivismo edilizio, aumentato dal 2005 e il 2015 da 11,9 a 19,4, nel 2017. In particolare al Sud e nelle Isole resta molto alto: nel 2017, ha raggiunto il valore di circa il 50% (ogni due abitazioni legali se ne costruisce una abusiva) a fronte del 5,5% nel Nord-Est. Il consumo di suolo, con copertura artificiale e impermeabilizzazione, in Italia continua a crescere. I primi 55 comuni meno virtuosi si trovano in Lombardia e Campania (prevalentemente nelle province di Napoli e Milano) con percentuali di suolo consumato maggiori del 55% rispetto alla superficie comunale. I valori più alti di superficie consumata si riscontrano a Roma (31.697 ettari), con una crescita di ulteriori 36 ettari nel 2017 (lo 0,11% in più) e in molti comuni capoluogo di provincia: Milano, Torino, Napoli, Venezia. In termini assoluti, il 71% del maggiore consumo di suolo tra il 2016 e il 2017 è avvenuto nei comuni minori con una popolazione inferiore ai 20.000 abitanti. Pur con alcune importanti eccezioni, il verde pubblico nelle città presenta generalmente valori bassi: intorno al 5%, in ben 96 dei 119 Comuni capoluogo di provincia. Tra il 2011 e il 2016 lo scenario risulta essere nel complesso negativo, con una diminuzione delle aree a verde pubblico. Nel 2017 solo in 8 città capoluogo italiane gli spostamenti con il trasporto pubblico, a piedi e in bicicletta superano il 50% (Bolzano, Bologna, Ferrara, Firenze, Milano, Pisa, Torino e Venezia). A livello europeo Roma è la città con la maggiore percentuale di spostamenti fatti con mezzi privati (ben il 65%) a fronte del 15,80% di Parigi, il 26% di Madrid, il 30% di Berlino e il 37% di Londra. Smog. L'Italia è il Paese europeo con il più alto numero di decessi prematuri per l'inquinamento dell'aria: nel 2016 il valore limite europeo per il PM10 è stato superato in 33 aree urbane, per la gran parte localizzate al Nord, e l'82% della popolazione risulta esposta a livelli medi annuali superiori al valore guida per il PM10 (20 μg/m³) indicati dall'Oms. Sul fronte dei rifiuti, dall'analisi condotta a livello provinciale si vede come delle 32 province con livelli di raccolta differenziata al di sopra del target del 65%, 25 sono localizzate nel Nord Italia, solo 2 al Centro e 5 nel Sud. I maggiori livelli di raccolta differenziata si rilevano a Treviso (oltre l'87%) Belluno e Pordenone (circa 84%), Tortoli e Mantova (83%). Capitolo costruzioni. Nel 2015 in Italia dei 166,2 miliardi di euro di investimenti in abitazioni, 119 miliardi (pari al 73,1%) sono relativi alla manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio esistente, mentre le nuove costruzioni sono pari solo al 26% della produzione. L'attività di manutenzione straordinaria è passata dai 77,4 miliardi di euro del 2007 agli 85,7 del 2016, ed è grande due volte il mercato delle nuove costruzioni. In Italia, poi, la situazione delle perdite delle reti idriche, per i 116 capoluoghi di Provincia analizzati, è ancora molto critica, con una media del 38,2% di acqua immessa in rete che non arriva all'utenza. Per quanto riguarda i risparmi energetici conseguiti dagli interventi di efficienza energetica, attivati dalle detrazioni fiscali relativi al periodo 2007- 2016, sono pari a 430 ktep/anno; gli investimenti attivati nel triennio ammontano a circa 9,5 miliardi di euro e l'ammontare complessivo di investimenti attivati nel 2016 è stato pari a oltre 3,3 miliardi, 7% in più rispetto al 2015. Capitolo clima. Il 66% delle città europee analizzate ha realizzato almeno un Piano per il clima, ma solo il 26% ha realizzato un piano di adattamento, il 17% un piano congiunto per la mitigazione e l'adattamento, mentre il 33% non ha nessun piano locale per il clima.

Dai blog