Cerca
Cerca
+

Un viaggio da Nord a Sud nell'Italia delle stazioni ferroviarie fantasma

  • a
  • a
  • a

Roma, 17 dic. - (Adnkronos) - Edifici in completo stato di abbandono o degrado, mancanza di parcheggi di scambio così come di collegamenti, biglietterie chiuse, personale inesistente. Da nord a sud della Penisola, Legambiente ha raccolto migliaia di segnalazioni tracciando una mappa dell'Italia attraverso le sue stazioni fantasma nel rapporto Pendolaria 2013, presentato oggi a Roma. In Piemonte mancano le biglietterie nelle stazioni della linea Torino-Modane, a Chiomonte, Meana, Susa e Condove, dove non mancano però vetri rotti e sale d'aspetto mal ridotte. Non ci sono né la biglietteria né l'erogatrice, non ci sono servizi di ristoro, personale ferroviario e servizi igienici nella stazione Nomentana della linea FR di Roma, frequentatissima e situata in un'area densamente abitata della città. Ancora più degradata è la condizione della stazione Due Ponti, sempre a Roma, sulla linea Atac Roma-Civitacastellana-Viterbo, in stato di abbandono nonostante ogni giorno venga frequentata dai pendolari, ma soprattutto ancora non si è in grado di sapere quando la nuova stazione (ormai pronta) potrà essere aperta. Anche la stazione "Lamezia Terme-Sambiase" in Calabria versa in uno stato di totale abbandono: binari invasi dalle erbacce, cedimento di intonaco da parte del corpo centrale dell'edificio. Una situazione molto lontana dal progetto di metropolitana leggera più volte annunciata e mai concretamente realizzata in quel territorio. I pendolari siciliani segnalano la stazione in completo abbandono di Barcellona-Castroreale, seconda stazione per bacino d'utenza della provincia di Messina che vedeva fino a pochi anni fa la fermata di tutti i treni passeggeri e merci mentre ora è prossima alla chiusura e diventerà una semplice fermata sulla linea Messina-Palermo. Smantellamento anche per la Stazione di Comiso, nonostante l'aeroporto stia ingranando. Disagi segnalati anche nella stazione di Vasto-San Salvo, diventata ormai un'area completamente abbandonata in assenza completa di controlli nella struttura ferroviaria e nel parcheggio di scambio. Più a nord la situazione non cambia. Nel 1994 un accordo sottoscritto da Regione Marche, Provincia di Ancona e diversi comuni avviava il "Progetto Integrazione Autobus Treno" nell'area urbana di Ancona. Valore: 5 milioni e 469 mila euro per il potenziamento della rete ferroviaria e suo utilizzo come metropolitana di superficie che solo nel settembre del 2011 ha visto l'inaugurazione dell'ultima stazione, quella di Ancona Stadio. Un'infrastruttura quasi ultimata (manca ancora il parcheggio della stazione di Falconara Stadio) ma che, dopo 18 anni dalla firma dell'accordo e ad oltre un anno di distanza dall'inaugurazione dell'ultima stazione, ancora non riesce a vedere il suo potenziamento. Pochi i treni che si fermano e quasi del tutto assenti i collegamenti con la linea urbana degli autobus. La stazione ferroviaria di Ponte di Brenta, nei pressi di Padova, è un altro di quegli esempi dove l'incuria e l'abbandono dell'infrastruttura non dipendono dalla chiusura del servizio viste le centinaia di pendolari al giorno che tuttora la frequentano. Qui la situazione di degrado ha raggiunto livelli insostenibili come denunciano gli stessi pendolari quotidianamente. Condizione che ha già portato alla realizzazione di una nuova stazione nelle immediate vicinanze che però ancora non viene aperta principalmente perché sprovvista di collegamenti e parcheggi tali da poter permettere l'afflusso dei viaggiatori.

Dai blog