Mai partita la bonifica a Crotone, avviato solo lo smantellamento delle strutture
Riconosciuto nel 2001 il danno ambientale
Roma, 19 feb. - (Adnkronos) - "Dal 2001, quando è stato riconosciuto il danno ambientale, la bonifica a Crotone non è mai partita, è partito solo il decomissioning, cioè lo smantellamento delle strutture. Nel frattempo però abbiamo avuto otto commissari per l'emergenza ambientale, incaricati di occuparsi della vicenda ma senza grandi risultati". Così all'Adnkronos Francesca Traviesso, del circolo di Legambiente Crotone, in merito al sito Crotone-Cassano-Cerchiara, incluso nell'elenco dei siti di bonifica d'interesse nazionale (Sin) nel 2001 e che si estende sulla terraferma per 530 ettari e a mare per 1.452 ettari (tra i quali 132 di area portuale). "Oltrea al Sin, poi, ci sono i tristemente famosi Cic (conglomerato idraulico catalizzato, ndr) individuati con l'inchiesta 'Black mountains' della Repubblica di Crotone", aggiunge Traviesso. L'inchiesta ha portato al sequestro di 24 aree urbane esterne (tra cui due scuole) al perimetro del Sin, in cui sono stati interrati rifiuti provenienti dalla lavorazione delle ferriti di zinco effettuata nello stabilimento dell'ex Pertusola sud. Le scorie erano state utilizzate come materiale da riempimento. "Su questo - aggiunge Traviesso - non sono individuate responsabilità e non c'è idea di come bonificare i luoghi in cui questi rifiuti sono stati usati come materiali di riempimento, scuole, questura, case popolari...". Sulla bonifica del Sin influisce fortemente il progetto di destinazione d'uso dell'area che spetta agli enti locali. "L'ideale è che Comune e Regione su questo agiscano insieme e non in maniera scollegata come accaduto finora. Noi chiediamo che questa decisione - conclude - così come la decisione su come utilizzare i 56 milioni di euro riconosciuti allo Stato come risarcimento per danno ambientale, sia condivisa con la città avviando un percorso partecipato".