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Nadia Toffa scherza sul malore: "Un giro gratis". Ma resta il mistero sulle cause

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Andrea Tempestini
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“Anche le Iene piangono”. Compostamente, dietro lo schermo tv davanti al quale, domenica sera, hanno trovato posto due milioni e mezzo di telespettatori. Nicola Savino, qualche luccicone ad illuminargli lo sguardo, ha preso la parola per primo, nel convivio dello show Mediaset. E con voce a tratti incerta si è trovato a spiegare perché accanto, insieme a Giulio Golia, avesse Matteo Viviani. «Siamo sempre in tre», ha cominciato il conduttore, a capo dell'edizione domenicale de le Iene, «Ma c'è una sostanziale differenza: manca una nostra cara amica, la nostra Nadia». La Toffa, che un malore senza nome né origine ha costretto sabato pomeriggio su un lettino d'ospedale. «Le ultime 30-32 ore sono state terribili», ha proseguito Savino. «Non ditelo in giro, che anche le Iene ogni tanto piangono, ma è stato un colpo forte». Ché la notizia dell'incidente s'è sparsa in fretta, ma delucidazioni ne sono arrivate poche. Nadia Toffa, a Trieste per girare un servizio destinato allo show di Italia1, che la domenica è solita condurre insieme ai colleghi Savino e Golia, si è sentita male nella propria stanza di albergo, intorno alle 13.45 di sabato 2 dicembre. Per quale motivo, non s'è detto. L'inviata di Davide Parenti è stata soccorsa immediatamente, e di lì portata all'Ospedale di Cattinara, a Trieste. Una nota, diffusa nel pomeriggio di sabato dall'Azienda Sanitaria Ospedaliera di Trieste (AsuiTs), ha chiarito essersi trattato di una «patologia cerebrale in via di definizione» e confermato come la prognosi della Toffa rimanesse riservata. «La nostra Nadia è stata male e quello di cui forse non vi rendete conto è di quanto noi tutti ci siamo spaventati», ha dichiarato Savino al pubblico de le Iene, spiegando - per quanto gli sia stato possibile - cosa sia successo quel sabato di dicembre, tra camere d'albergo e informazioni parziali. «Poco prima delle 13 - ha aggiunto oltre - Ci è arrivata una telefonata dalla hall di un hotel di Trieste, dove Nadia era per fare un servizio. Ci hanno avvisato che era caduta a terra \[…\] Abbiamo pensato a qualsiasi cosa: che qualcuno l'avesse aggredita, che fosse vittima dello stress o avesse avuto un malore», ha raccontato Savino, spiegando quale effetto straniante quelle ore concitate abbiano avuto sulla redazione del programma Mediaset. «L'ambulanza - ha continuato - è arrivata subito. Abbiamo appreso si trattava di un codice rosso e alla notizia uno di noi si è precipitato in ospedale. Dove, tuttavia, non ha potuto sapere alcunché, perché le regole sulla privacy vietano di dare informazioni ai non parenti. Ci si è gelato il sangue», ha ammesso la Iena, «Fino a quando, alle 18.30 circa, ci hanno detto che si era svegliata». Di lì, l'abbraccio delle Iene e il primo sospiro di sollievo. «A Trieste, l'hanno trattata benissimo. Adesso Nadia è al San Raffaele di Milano per stare vicina ai suoi affetti. Sull'elisoccorso, ha persino detto: “Che bello, mi faccio un giro gratis!”. È fuori pericolo di vita, ma piena di tubi», ha concluso Savino, mentre il pubblico, compatto, si è lanciato in un «Ciao Nadia». «Mancano alcuni accertamenti», ha detto, sottolineando come ancora l'origine di quel male non sia stata chiarita. di Claudia Casiragh

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