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Rai, strapagano Fabio Fazio e mettono alla porta 400 maestranze: il super-piano di prepensionamenti

Andrea Tempestini
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In Rai lo chiamano "piano di efficientamento e razionalizzazione dei costi". In soldoni si tratta di tagli, di prepensionamenti. Come spiega Repubblica, infatti, Viale Mazzini incentiverà l'uscita di operai, impiegati, quadri e direttori d'orchestra: un progetto che può portare al prepensionamento di centinaia di dipendenti nel 2018. Nel dettaglio si parla di un numero che potrebbe oscillare tra 400 e 1.200 persone, che sarebbero il 10,7% su un totale di 11.162 contratti a tempo indeterminato (1.200 le persone potenzialmente interessate, 400 quelle che per la Rai dovranno aderire come soglia minima). Leggi anche: Abolizione del canone Rai? Per far fuori Mediaset La Rai che strapaga Fabio Fazio (un nome tra tanti), insomma, mette alla porta persone molto avanti negli anni e con stipendi di certo non stellari (in media, si tratta di retribuzioni di 67mila euro lordi). In parallelo, viene varato un piano di assunzioni: un nuovo ingresso di un giovane ogni due uscite. Per incoraggiare lo scivolo in uscita, Viale Mazzini potrebbe stanziare fino a 40 milioni di euro. Cifra che però non è blindata e, anzi, potrebbe essere ridotta. Ovviamente, gli incentivi non saranno faraonici. Chi ha meno di 64 anni avrà diritto, come surplus, al 25% delle mensilità che incasserebbe se restasse a lavoro fino ai 67 anni. Tra i 64 e i 66 anni, le mensilità salgono al 35%; dai 66 anni in su, arrivano al 50 per cento. Infine, la Rai stabilisce un altro vincolo secondo il quale nessun dipendente in uscita potrà ricevere, alla fine, un incentivo superiore alle 24 mensilità. I dipendenti disponibili ad andarsene comunicheranno la loro decisione via e-mail entro marzo 2018; la Rai avrà tempo fino a giugno per rendere operativo il piano di tagli.

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