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Stati Generali, Serena Dandini meno rossa su Rai 3: lo share la ringrazia, il botto

Davide Locano
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Serena Dandini è una donna di sinistra che, della sinistra, ha perso una cosa: la solita compagnia di giro. Se ne è infatti disfatta. In realtà tendeva a farlo già in passato, scommettendo su plotoni di esordienti comici, all' epoca sconosciuti agli occhi dei rossi compagni di partito. Adesso però la conduttrice ha alzato l' asticella tanto più che, come lei stessa ha ammesso, «sono in quell' età in cui non devo più dimostrare nulla: posso sbizzarrirmi». E così ha fatto ieri, su Rai Tre, con Stati generali: si è sbizzarrita confezionando uno show a metà strada tra Avanzi e la trasmissione dell' anno scorso, ossia La tv delle ragazze - Stati generali. Leggi anche: Perché la Rai di Carlo Freccero è un flop INNESTI A VOLONTA' La struttura è di fatto simile, ma non i volti. Se infatti nel 2018 Dandini aveva richiamato all' ovile tutta (o quasi) la squadra de La tv delle ragazze, aggiungendo giusto qualche innesto giovane, stavolta ha fatto l' esatto contrario invertendo le proporzioni. Ha convocato qualche mostro sacro e parecchi giovani talenti: per intenderci, tutti quei nomi che non dicono nulla agli over30 ma che sciolgono i teenagers in un mare di gridolini felici. Per farla breve: si è disfatta della sua solita compagnia di giro comica, quella che aveva costruito dal nulla negli anni 80/90, per crearne una nuova, altrettanto riuscita. Ed è andata bene. Non ci riferiamo solo agli ascolti: la prima puntata ha sfiorato il 7% (6,9%) portando a Rai Tre 1,4milioni di spettatori. A risaltare è stata soprattutto la differente tenuta degli sketch. Dandini e i suoi autori sono riusciti a indirizzare bene le star di YouTube che, a conti fatti, sono risultati quasi più freschi e attuali dei colleghi senior. Certo, Neri Marcorè è irresistibile, e così come Lillo o Guzzanti (atteso nelle prossime puntate), vanta un livello di bravura e di esperienza impensabile per i comici emergenti. Questi devono ancora farne di strada per emularli. Però la quota giovane si è difesa così bene da rubare spesso la scena ai veterani. Prendiamo per esempio il caso di Edoardo Ferrario: su YouTube è diventato famoso con Esami e dalla Dandini ha interpretato il ruolo del Sondaggista. Il primo in grado di fare i «Future poll»: le previsioni sul futuro. Una trovata più fresca della gag della Signorina Vaccaroni, ormai notoria. E ancora. I The Pills hanno ideato la serie distopica Ai confini del Tipoadesso: primo episodio, i baby influencer. Sono riusciti a far ridere senza mai scadere nel luogo comune del «I Ferragnez sono dei genitori brutti e cattivi». E ancora. Il collettivo Sbratz parla di donne e affini senza la solita retorica femminista; TgLercio si occupa dell' informazione, mentre le immancabili copertine sono della finta rivista StarMale. «STIAMO TORNANDO!» Dulcis in fundo, Martina Dell' Ombra: la «influencer semplice», che da buona sovranista leghista si presenta con scettro, corona e urla: «Stiamo tornando!». A loro si aggiungono due new entry extra - web: la celebre comica Lucia Ocone, alla sua prima collaborazione con Dandini, e i documentaristi Gustav Hofer e Luca Ragazzi. Morale: in una puntata Stati generali ha sfatato il mito per cui le webstar funzionerebbero solo online. Gli Youtuber - non tutti, naturalmente - possono piacere anche in tv: si tratta solo di avere voglia di fare loro posto e indirizzarli autorialmente. Dandini ci è riuscita mettendo in piedi una nuova compagnia di giro. Meno rossa ma tutta sua. Forse la prima davvero 2.0. di Francesca D'Angelo

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