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Achille Lauro sul padre: "Ossessionato dalla miseria, di notte non dormiva. Ci hanno sputato addosso"a

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Caterina Spinelli
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Achille Lauro, dopo il successo ottenuto al Festival di Sanremo, rende omaggio ai suoi genitori. Il cantante lo fa in chiave moderna, con un lungo post su Instagram dove specifica di essere "figlio di gente onesta, di chi ha sacrificato una vita per il lavoro sopportando per anni di farsi sputare addosso senza mai ricevere nulla". Il padre, Nicola De Marinis, "di giorno insegnava (era professore universitario e avvocato ndr) pur di portare a casa quattro soldi e di notte non dormiva ossessionato dal rimanere condannato in una misera vita". Poi il ringraziamento alla madre, la donna che "ho visto fare lavori umilianti ma caritatevoli - scrive ancora -. Mai dirò che mi ha fatto mancare qualcosa. La mia rabbia e la mia ambizione nasce dalle umiliazioni. Quello che hanno fatto alla mia famiglia mi ha fatto diventare chi sono". La mamma di Lauro - come da lui più volte sottolineato in varie interviste - "ha vissuto per gli altri, andava sulla strada ad aiutare prostitute a salvarsi assumendosi grandi rischi". Leggi anche: Achille Lauro, roba da matti dopo Sanremo 2020: come si è conciata un'intera famiglia Ma non solo perché dal racconto del cantante si scopre che la donna "ospitava a casa bambini di famiglie in difficoltà anche quando noi stessi eravamo disperati. Sono contento perché è anche grazie a quello che abbiamo passato se sono qui e, nonostante abbia avuto un rapporto difficile con la mia famiglia, sono felice perché oggi mio padre ha conquistato quello per cui ha vissuto e mia madre ha un ruolo importante al mio fianco". Poi il racconto degli anni prima di Sanremo passati a dormire in una macchina e a vivere in uno squallido hotel a Boccea. "È ora di aprire il nuovo sipario dove la morte stavolta è soltanto una messa in scena e dove si rimarrà per sempre" conclude con un pizzico di rammarico. Visualizza questo post su Instagram Sono figlio di gente onesta, di chi ha sacrificato una vita per il lavoro sopportando per anni di farsi sputare addosso senza mai ricevere nulla. Mio padre di giorno insegnava pur di portare a casa quattro soldi e di notte non dormiva ossessionato dal rimanere condannato in una misera vita. Ho visto mia madre fare lavori umilianti ma caritatevoli. Mai dirò che mi ha fatto mancare qualcosa. La mia rabbia e la mia ambizione nasce dalle umiliazioni. Quello che hanno fatto alla mia famiglia mi ha fatto diventare chi sono. Mia madre ha vissuto per gli altri, andava sulla strada ad aiutare prostitute a salvarsi assumendosi grandi rischi, ospitava a casa bambini di famiglie in difficoltà anche quando noi stessi eravamo disperati. Sono contento perche è anche grazie a quello che abbiamo passato se sono qui e, nonostante abbia avuto un rapporto difficile con la mia famiglia, sono felice perché oggi mio padre ha conquistato quello per cui ha vissuto e mia madre ha un ruolo importante al mio fianco. Il mio nome è famoso perchè tutti hanno conosciuto me quando dormivo in una macchina, quando vivevo in uno squallido hotel a Boccea, quando avevo paura per mia madre, quando a Val Padana c'erano quei ragazzi e oggi sono rimasti solo ritratti sui muri e fiori. Sono contento quando riesco a fare qualcosa per le persone che ne hanno bisogno tra cui alcuni dei ragazzi cresciuti con me fin da piccoli, protagonisti delle mie storie vere e del mio successo, che ancora oggi vivono un disagio che alcuni sono solo capaci di raccontare. No cantastorie. Documentario di una generazione. Sono diventato migliore di ieri perchè sono già stato chi nessuno sarebbe mai voluto essere e perchè quei ragazzi sono cresciuti avendo come esempio quello che non sarebbero mai voluti diventare. Gloria ai miei ragazzi, a chi è come noi e a chi non c'è più. È ora di aprire il nuovo sipario dove la morte stavolta è soltanto una messa in scena e dove si rimarrà per sempre. Un post condiviso da ACHILLE LAURO (@achilleidol) in data: 19 Feb 2020 alle ore 11:13 PST

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