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Scarlett Johansson sta con Israele: lascia l'Oxfam, troppo pro-Palestina

Scarlett Johansson

La diva di Hollywood, al centro di una bufera politica per lo spot censurato per il Super Bowl, prende posizione contro l'Organizzazione contro la povertà

silvia belfanti
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  Scarlett Johansson lascia l'Oxfam. L'attrice, che era ambasciatrice dell'Ong dal 2007, ha deciso di abbandonare il suo ruolo a causa delle divergenze avute negli ultimi giorni sul caso Sodastream; così quella che era iniziata come una semplice polemica pubblicitaria si è poi trasformata in un vero e proprio dibattito politico, che ha travolto la bella attrice hollywoodiana.  La polemica - La Johansson era stata ingaggiata dall'azienda Sodastream per uno spot pubblicitario che doveva essere trasmesso durante il Super Bowl il prossimo 2 febbraio. L'azienda, che produce apparecchi per creare bibite partendo dall'acqua, ha una fabbrica a Ma'ale Adummim, in Cisgiordania, territorio da tempo rivendicato dai palestinesi. Nonostante l'azienda dia impiego sia a israeliani sia a palestinesi e si dichiari quindi un esempio di cooperazione internazionale, l'insediamento in cui sorge la fabbrica è considerato illegale dalla comunità internazionale ed è quindi condannato da molte Ong, tra cui anche l'Oxfam. L'organizzazione internazionale ha perciò dichiarato in una nota che "ritiene che le aziende come SodaStream che operano in insediamenti aggravano ulteriormente la povertà e negano il diritto delle comunità palestinesi per cui lavoriamo". Perciò addio Scarlett; l'attrice ha interrotto la collaborazione con l'Ong e continua a sostenere la SodaStream che - afferma l'attrice - è "sostenitrice della cooperazione economica e dell'interazione sociale tra un Israele democratico e la Palestina". Scarlett Johansson lascia l'Oxfam tra le polemiche Guarda il video su LiberoTV L'attivismo politico - La Johansson è una delle star più attive dal punto di vista umanitario e si è sempre dedicata alle campagne di sensibilizzazione e alla pacificazione politica, soprattutto per la questione israelo-palestinese e in particolare con Oxfam. Stupisce infatti questo suo coinvolgimento nella polemica, soprattutto in un momento così delicato per la politica statunitense; infatti il segretario di stato americano John Kerry si sta dedicando proprio in questi giorni al delicato processo di pace tra Israele e Palestina. La censura - Intanto lo spot è stato censurato. Non per il problema politico o per le pose sexy della Johansson, ma perché l'attrice cita le due principali aziende avversarie dicendo "Scusate Coca e Pepsi", lasciando intendere che la SodaStream sia di qualità superiore. Qual è il problema? È che le due aziende sono tra i maggiori sponsor del Super Bowl e non hanno quindi apprezzato il riferimento. Quello che non hanno valutato è che, quando un video viene censurato, diventa virale sul web, ed è quello che è successo anche questa volta.    Scarlett Johansson e lo spot censurato Guarda il video su LiberoTV  

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