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Ballando con le Stelle, Elisa Isoardi a Libero: "Il mio patto con Raimondo Todaro", scenari (sentimentali) clamorosi

Giovanni Terzi
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«Mia madre è una dei due abitanti di Colletto, una delle diciassette frazioni di Castelmagno nella Valle Grana. Io sono nata a Monterosso, nel primo Comune Occitano della valle, qui ho trascorso infanzia e adolescenza, il tempo necessario per comprendere che per far qualcosa bisognava andarsene, perché qui la vita non è semplice. Eppure amo alla follia la mia terra, e solo Dio sa quanto ogni mattina ringrazio il cielo di essere nata in questo paradiso...». Questa è Elisa Isoardi, queste sono le sue radici, quelle che quotidianamente costruiscono ogni suo gesto. Una infanzia importante costruita in un luogo, Castelmagno, dove anche fare la spesa è faticoso, e però dove tutto è comunità. «La città separa e la montagna protegge, dove sono nata è difficile vedere un povero, perché ogni cosa viene vissuta in comunità».
 

 

 

Le radici ci rappresentano sempre, sono un vero e proprio marchio che la vita ci impone a nostra insaputa. Non siamo noi a scegliere dove nascere ma è il destino a farlo autonomamente; starà poi a noi decidere se farne un punto di forza, ricordandolo e raccontandolo, oppure un punto di debolezza, negando le nostre origini. Elisa Isoardi è profondamente figlia delle proprie radici, di una valle che l'ha cresciuta, e di un modello, quello della famiglia matriarcale, che l'ha accompagnata dalla prima infanzia. C'è una frase di Romano Battaglia scritta in una raccolta di pensieri e di poesie e tratta da uno dei suoi ultimi libri, L'uomo che vendeva il cielo, che rappresenta con esattezza la modalità di vita di Elisa Isoardi: «Per vivere la spiritualità e la realtà della vita dovremmo imitare gli alberi con i rami alti che sfiorano il cielo e le radici aggrappate profondamente alla terra». Da una parte dunque le radici a cui durante l'intervista fa sempre riferimento, e dall'altra i sogni, i progetti; ad unire in un filo conduttore tutto questo, c'è l'amore per la vita.

Elisa Isoardi bambina guardava la televisione e magari sognava di farla?
«La televisione certamente la guardavo, ma ero una bambina e poi una ragazzina timida, e soprattutto che non mi piacevo fisicamente. Quindi non avrei mai immaginato di poter fare parte di quel mondo così lontano dalle mie radici».
Avevi qualche personaggio televisivo che ti piaceva particolarmente?
«Ho un ricordo molto chiaro di quando ero bambina e guardavo Scommettiamo che... condotto da Fabrizio Frizzi e da Milly Carlucci. Lo guardavo assieme a nonna Caterina davanti alla stufa e giocando a fare i castelli con le carte da gioco. Un altro programma che amavo era Bim, bum, bam, nel pomeriggio, durante la televisione dei bambini e condotto da Paolo Bonolis».
Questi i programmi che guardava da bambina. E poi invece da ragazza?
«Ho un ricordo della Prova del cuoco condotto da Antonella Clerici. Avevo diciotto anni e Antonella era davvero un punto di riferimento per me nella televisione italiana. Quando guardavo Antonella, era l'anno che avevo fatto Miss Italia».
E poi?
«Le racconto un aneddoto. Ho fatto la selezione per diventare una schedina per Quelli che il calcio, era condotto da una persona che probabilmente conosce, Simona Ventura. Sono stata scartata. Di Simona guardavo sempre L'isola dei famosi ed era davvero bella».
Che rapporto ha con Antonella Clerici, oggi, dopo che ha preso il suo posto nella mattina di Rai1?
«Con Antonella siamo amiche, per me lei è sempre stata una "maestra" dal punto di vista professionale. Ci sentiamo al telefono e credo che siamo entrambe felici di ciò che facciamo. Poi le devo dire che andare a condurre Check up in questo momento storico mi entusiasma».
Ma come si è avvicinata al mondo della televisione?
«Tutto nasce per caso. A sedici anni vado a Roma a fare la scuola di recitazione. Dovevo vincere la mia timidezza. A diciotto anni, nel 2000, faccio Miss Italia, ma in realtà mia mamma mi spronava a fare la geometra. Poi da lì in avanti ho iniziato con Italia che vai su Rai1 nel 2005, e ora sono qui».
Ha detto che è felice di ciò che sta facendo. Perché?
«Il ballo è una disciplina straordinaria, ti dà contezza della tua fisicità, e così sta succedendo a me. Io ho sempre guardato il mio corpo ma, fino ad oggi, non mi ero mai accorta della mia fisicità».
Come sono i rapporti con i suoi concorrenti in Ballando con le stelle?
«Ottimi con tutti. Ad oggi possiamo dire che c'è un bellissimo clima tra di noi. Così come c'è con la giuria che, finora con me si è sempre comportata dando dei consigli tecnici e costruttivi su come affrontare le prove».
Il suo compagno di ballo è Raimondo Todaro. Come si trova con lui?
«Raimondo è una persona eccezionale, un ragazzo davvero stupendo. È un professionista di altissimo livello e infatti sta soffrendo molto questo momento in cui non riesce a dare il meglio di sé dopo l'operazione di appendicite».
Si vede che c'è una grande intesa tra di voi.
«Esiste prima di tutto un rispetto sincero che è la base di ogni relazione sia d'amore che di amicizia. Il rispetto porta alla fiducia che è fondamentale per chi deve affrontare delle sfide di ballo come facciamo noi. Io sono una perfezionista tanto quanto lo è Raimondo».
In televisione si percepisce una grande sintonia. Non avete mai nemmeno discusso?
«Certo che si discute. L'altra sera ci siamo salutati dopo la giornata di prove dove io pretendevo ancora di più da noi due e dalla nostra prestazione».
Ma la vostra è solo una amicizia o qualcosa in più?
«Siamo concentrati sulla nostra competizione e abbiamo deciso che sino alla fine del programma rimarremo ciò che siamo, amici, e il protagonista tra di noi sarà il ballo. Per me è importante essere qui e svolgere il mio compito in modo serio e professionale».
E dopo?
«Vedremo. Io sto facendo un percorso molto bello e lo sto portando avanti con Raimondo; il tempo sarà galantuomo».
Chi è oggi Elisa Isoardi?
«La stessa bambina che a Castelmagno andava in cima alla montagna per sognare e cercare di toccare le stelle».

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