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La Cassazione ad Affari Tuoi:

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"Più trasparenza nei casting"

Luciano Moggi
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La Cassazione ha stabilito che deve esserci maggiore trasparenza nella scelta dei partecipanti al programma “Affari tuoi”. Serve più trasparenza nella selezione degli aspiranti giocatori alla trasmissione a premi della Rai “Affari tuoi”, i quali non possono essere individuati solo in base a «criteri di casting del tutto liberi». La Cassazione ha, dunque, confermato la sentenza del Consiglio di Stato che - sul ricorso del Codacons - si era espressa in tal senso il 28 luglio 2008. Senza successo contro la pronuncia dei giudici amministrativi, la Rai ha fatto ricorso in Cassazione, contestando la legittimità di quella decisione, sostenendo al contrario che era sconfinata in un ambito che non gli spettava. Ma la Suprema corte - con la sentenza 24763 - ha dichiarato «inammissibile il reclamo di viale Mazzini», convalidando l'orientamento del Consiglio di Stato, che aveva censurato il fatto che i giocatori partecipanti ad “Affari tuoi” - in onda in preserale su Rai Uno - «venivano preselezionati da “Endemol Italia” in base a criteri non obiettivamente verificabili e razionalmente giustificabili con riguardo alla “par condicio” degli aspiranti, ma con criteri di casting del tutto liberi». Accolta, dunque, la richiesta del Codacons di una maggiore trasparenza nella selezione delle persone che vogliono partecipare ad “Affari tuoi” e, dunque, dei «potenziali vincitori».

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