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Sanremo 2021, per Aldo Grasso un "fallimento annunciato". Amadeus e Fiorello, ascolti flop al secondo anno: una teoria terrificante

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Questo Festival di Sanremo era un fallimento annunciato. Dietro il flop di share e ascolti del duo Amadeus-Fiorello, spiega Aldo Grasso, ci sono scelte fallimentari, certo ("Tutti a parlare di ospiti sbagliati, la trasmissione senza ritmo, vestiti che lasciano a desiderare..."), ma soprattutto, ricorda il critico televisivo del Corriere della Sera, un "clima generale" difficile da invertire e Amadeus sembra averci messo del suo.

 

 


"A parte Orietta Berti ed Ermal Meta, i cantanti in gara non appartengono certo al target tradizionale di Rai1" e "l'assenza del pubblico in sala compromette il carattere di cerimonia, di festa collettiva". Insomma, freddezza e asetticità al posto del tradizionale, caloroso "glamour nazionalpopolare". Il guaio è che il Festival, mai come quest'anno, era stato "Investito di una missione salvifica, qualche sera a non parlare di Covid, qualche sera senza i virologi, qualche sera di spensieratezza". A fronte, però, di spettatori ormai da un anno assuefatti a tutt'altro.

 

 

 

"Posso solo supporre che un anno di pandemia ci abbia profondamente cambiati, che la perdita di gusto non sia soltanto un sintomo materiale, che ci stiamo abituando a un tipo di vita penitenziale, privo di qualsiasi libido". Non basta qualche canzone, sbiadita, a far dimenticare i bollettini di guerra delle ore 17 e i talk dal sapore terroristico. In conclusione, spiega Grasso, "Sanremo non è stato in grado di sintonizzarsi con un pubblico nel frattempo minato nell'animo", quasi preda della "vergogna di fare festa". La notizia peggiore per la Rai, per la televisione italiana e forse pure per gli italiani stessi.

 

 

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