Moran Atias, l'eleganza dell'attrice è sbarcata a Venezia
Attrice e producer, Moran Atias è tornata in Italia, dove è nata la sua carriera personale.
In Israele è ritenuta un simbolo e porta nel mondo i valori, la bellezza della sua terra d’origine e il suo impegno sociale.
A Venezia l’attrice e producer ha scelto gioielli Cartier e abiti Dolce e Gabbana, femminili, allegri, colmi di fiori, musica, arte.
Al suo arrivo, sempre in outfit Dolce e Gabbana, folla di fotografi in attesa; tutti la chiamavano, finchè non si è fermata per gli scatti ufficiali.
“Domenico Dolce è stato il primo che mi ha consigliato di provare il lavoro di attrice, dopo essermi divertita con la tv; pensava fossi piu’ adatta a raccontare storie.
All’inizio ho fatto lezioni, poi ho iniziato a fare i primi film”-dice
“Ho smesso di fare tv e da tempo sono devota alla recitazione, più vicina al mio mood.
Torno a Venezia, dove sono andata nel 2014 dove ero in giuria per il fuori concorso.
Qui celebro la vita.
La gente vuole respirare l’arte, c’è bisogno di eventi live, anche io ho sete di celebrare la moda, il contatto umano, la natura”.
Moran, da 14 anni vive a Los Angeles, dove continua la sua attività di attrice e anche di producer.
Dopo il Festival del Cinema di Venezia tornerà in Italia, a Milano, in occasione della Fashion week.
Durante la pandemia Moran ha collaborato con l’ospedale più importante di Tel Aviv, dove è rimasta 150 ore a supporto dell’area Covid, aiutando il personale medico a curare i malati.
“È stata una grande esperienza aiutare chi aveva più bisogno”-dice Moran Atias.
Moran non è solo l’attrice famosa, la star che ha avuto successo, ma è soprattutto una donna che si è fatta da sola e che usa la sua immagine a scopo sociale, come dopo il terremoto di Haiti, promuovendo la ricostruzione di una scuola.
Moran apprezza molto il cinema italiano e i registi e gli attori del nostro Paese, con i quali le piacerebbe lavorare.
A Los Angeles ha appena finito di girare “Animal Kingdom “, TNT (2021), serie TV, all’interno della quale interpreta il ruolo della, Detective Louise Thompson, 7 episodi arrivati alla stagione finale, che uscirà la prossima estate.
In Israele è reduce dal film Perfect Strangers (2021), diretto da Lior Ashkenazi, nel ruolo della padrona di casa, versione israeliana del film italiano Perfetti sconosciuti diretto da Paolo Genovese.
“Sto scrivendo diversi testi e ho aperto una casa di produzione che collabora con autori anche israeliani. È sempre complicato, non abbiamo grandi budget, ma Israele è ricco di contenuti e serie tv che hanno avuto già grande successo.
È un patrimonio di idee importante che puo’ essere tradotto ovunque nel mondo”.
Ma non basta; perché Moran Atias sta producendo una serie che riguarda un caso legale che va avanti da 14 anni, la storia di una bambina trovata morta a scuola, in Israele. La polizia ha raccolto la confessione di un uomo ritenuto, poi, colpevole. Tra appelli, denunce sulle lacune del sistema giudiziario israeliano, la vicenda acquista un valore universale perché portatrice di valori e problematiche che non hanno confini.
“Dopo il Covid dovremmo aver compreso che siamo un unico paese e un unico mondo
Siamo tutti uguali”-aggiuge Moran Atias.
Il rapporto con i Social network
La voglia di far vedere solo il meglio di se stessi e della propria vita, anche se non corrisponde alla realtà, crea più disconessione, che connessione.
Così la pensa Moran Atias
“Cerco di essere molto onesta, uso i social network in modo equilibrato, con messaggi e contenuti di valore.
Ad Haiti, dopo il terremoto, non c’era nessuna connessione che funzionasse.
Solo grazie al blackberry ho comunicato con i medici per salvare le persone
Se usata in modo giusto, la tecnologia puo’ salvare la vita e metterci in comunicazione con tutto il mondo!”
E l’amore?
“Sono single, anche se mi piacerebbe innamorarmi; sto cercando di capire come si possa vivere e condividere l’amore.
Su questo argomento sto scrivendo una commedia, simbolo della nostra generazione, che vuole il romanticismo del passato e soffre della tecnologia moderna.
Un mio sogno nel cassetto? Innamorarmi davvero!”