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Paolo Calissano, il vero motivo della morte: "La droga non c'entra"

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Il dramma di Paolo Calissano continua a tormentare il mondo dello spettacolo e della tv italiani. L'attore genovese, protagonista di tante fiction di successo tra anni 90 e 2000, fu trovato morto nella sua casa di Roma alla Balduina il 30 dicembre del 2021. Aveva vissuto anni difficili, dopo la scomparsa per overdose dell'amica Ana Lucia Bandeira Bezzerra nel suo appartamento genovese, quasi 20 anni prima. Da quel momento, il suo nome fu associato in un modo o nell'altro alla droga e alla tossicodipendenza, e così anche il suo decesso. Ma il fratello di Paolo, l'imprenditore Roberto Calissano, riscrive tutta la storia.

 

 



"Il pm che ha indagato per undici mesi sulla sua morte aveva disposto un esame tossicologico molto approfondito. La conclusione è stata che mio fratello non è morto a causa di stupefacenti, ma per un’intossicazione da farmaci antidepressivi", spiega al Corriere della Sera. "Quella sera - prosegue - Paolo accettò il rischio di morire, molto probabilmente". Secondo il fratello, l'attore potrebbe essersi suicidato: "Mai avrei pensato di dirlo, ma credo sia andata così. È molto doloroso per me ammetterlo". Bisognava indagare non sulla droga, aggiunge, ma "sul suo stato d’animo". "Sono state ricostruite le difficoltà patrimoniali di Paolo".

 

 

 

 

Non era stato abbandonato da parenti ed amici, ma stava affrontando un periodo di profondissimo sconforto: "Non riusciva a lavorare. Aveva scritto tre sceneggiature. Le ho lette. Sono molto belle. Una era autobiografica, raccontava una storia in una comunità, La foresta dei pini d’argento. Mio fratello era capace, appassionato...". L'ultimo contatto tra i fratelli fu telefonico, il 19 dicembre 2021, pochi giorni prima del tragico epilogo. "Era giù. Non gli feci abbastanza domande, forse. Tutto rimase nella sfera del non detto".

 

 

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