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Sanremo 2023, ecco il leader dei "no-Zelensky": la sua promessa

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Dopo No Tav, No Tap, No Vax e No Greenpass, ecco anche i No Zelensky a Sanremo. A guidare il manipolo di protestanti in Riviera, fuori dall'Ariston, è Diego Costacurta, ex poliziotto già in prima fila, in piazza, contro il certificato in piena pandemia.

 

 



"Non siamo preoccupati per un'eventuale manifestazione degli anarchici a Sanremo, dubito che abbiano interesse a venire nella nostra manifestazione, che rifugge la violenza ed è una cosa pacifica di preghiera e musica - mette le mani avanti Costacurta, barbuto leader del movimento Pecora nera e ideatore, insieme al Comitato di Liberazione nazionale nato proprio in opposizione al Green pass (guidato da Ugo Mattei e che aveva visto aderire, mesi fa, anche Massimo Cacciari e Carlo Freccero). Penso che loro siano attratti dal Festival, non da noi. No, non temo che ci siano commistioni".

 

 

 

La manifestazione pacifista è prevista per sabato 11 febbraio, giorno del videocollegamento del presidente ucraino. "La nostra è una festa, un momento di musica, persone eterogenee con il focus del disarmo - spiega Costacurta all'agenzia Adnkronos -, niente che possa andare verso un'azione violenta e su questo sono tranquillissimo. Se si devono infiltrare penso che troverebbero 'lungo', ovvero nessuno aderirebbe e li seguirebbe perché non ci coniughiamo con la violenza". Qualora si dovessero verificare delle infiltrazioni di anarchici tra la folla, come verrà gestita la situazione? "Troverebbero il nostro disappunto serio, il servizio d'ordine sarà molto attento e provvederà ad avvisare immediatamente le forze dell'ordine", assicura l'ex poliziotto che oggi vive in una fattoria in campagna in mezzo alla natura. 

 

 

 

"La manifestazione sta crescendo un maniera esponenziale. E' nata da un'idea che verte sulla pace, nasce sotto l'egida spirituale e non mi aspettavo questo coinvolgimento, sono ormai tantissime le sigle che stanno aderendo, movimenti religiosi, spirituali, pacifisti, no armi, no Nato. Io ho aperto a tutti, da destra a sinistra, non mi piace essere etichettato in nessun modo, qua siamo tutti diversi ma c'è un focus uguale per tutti, che è il disarmo. Non è una questione ideologica, avrei fatto lo stesso discorso per Putin".

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