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Renato Zero, una confessione pazzesca: "Cosa ho chiesto a Marco Travaglio"

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Tempo di confessioni, per Renato Zero, che si prepara al prossimo tour, per il quale ha rinunciato anche al ruolo di super-ospite al Festival di Sanremo, kermesse che ha anche aspramente criticato.

Il cantautore - che sarà questa sera, domenica 19 febbraio, ospite in tv di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai 3 - si racconta in una lunga intervista a Il Giornale, in cui torna su quanto visto sul palco dell'Ariston. Ma non solo. C'è anche il racconto personale. Quando gli fanno notare come si mantenga in grande forma, dall'alto dei suoi 72 anni meravigliosamente portati, spiega: "Mens sana in corpore sano. Al di là della citazione, uno scopone scientifico alla sera fatto come si deve può aiutare molto. Insomma, allenare la mente con le persone care è un toccasana", assicura.

 

Dunque una battuta sulla fede in Dio. O meglio, una rivelazione: "L'arrivo del Covid - ammette Renato Zero - mi ha costretto a mettere in discussione la fede. E da qui è nato il disco Atto di fede. Ho chiesto a amici come Buttafuoco, Farinetti, Cazzullo, Soldini e Travaglio di scrivere il loro pensiero sulla musica che mandavo. Ho avuto un bel rimbalzo da tutti, a parte uno...". E quell'uno rivela Renato Zero, è Alessandro Cattelan.

 

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