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Mago Silvan-choc: "Schedato dall'Interpol", l'ombra nel suo passato

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Il mago Silvan ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, in cui ha parlato di tanti argomenti e ha persino raccontato di essere stato schedato dall’Interpol. “Non posso giocare a carte al casinò - ha svelato - solo dadi e roulette. Ho giocato un anno a Las Vegas, osservando la spinta che il croupier dava alla ruota, riuscivo a prevedere dove si sarebbe fermata la pallina. Vincevo”. 

 

 

Tornando invece alla sua infanzia, la svolta c’è stata a soli 7 anni, quando l’incontro con un mago gli fece capire quale doveva essere la sua strada: “Chiuso a chiave nella mia stanzetta rifacevo esperimenti appresi sui libri antichi, recitando le formule magiche. Il mio amico, figlio del farmacista, mi procurava i componenti chimici per l'autocombustione. Una volta mi sono bruciato le sopracciglia, un'altra ho dato fuoco alla tovaglia”.

 

 

I genitori non erano proprio entusiasti del sogno del piccolo Aldo, diventato poi mago Silvan: “Per disperazione papà diede fuoco alla valigia in cui tenevo tutti i miei giochi. E mi portò dallo psichiatra. Feci un trucchetto pure a lui. Tagliai in due una cordicella, me la misi in bocca e la tirai fuori intera. Il professore restò a bocca aperta. ‘Come hai fatto caro?’. ‘Sono un mago’. ‘Mi sa che hai ragione’”.

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