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Enrico Bertolino, il vaffa al presidente della Repubblica: "A dar via il c***o"

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Enrico Bertolino, attore e autore milanese, la sera del disastro di Ustica, il 27 giugno 1980, alle 20.59, era un giovane aviere in servizio presso il Monte Venda. E ora racconta in una intervista al settimanale Oggi spiega cosa ci faceva nella base militare: "Mio padre aveva corrotto un maresciallo per farmi fare la leva in Aeronautica. Roba da poco, allora si mandavano le piante", prosegue l'attore. "Ma mi sa che avesse sbagliato pianta, magari era una graminacea. Così diventai controllore di volo nelle viscere del Monte Venda, dalle parti di Vo’ Euganeo. La base è stata smantellata a fine anni Novanta, anche per un piccolo problema".

 

 

Quella base, prosegue Bertolino, "era un luogo nevralgico con centinaia di addetti, aveva la responsabilità della difesa aerea fino a Roma. Fu anche il primo focolaio di ribellione dei controllori di volo militari che volevano essere 'civilizzati'", sottolinea. Quindi il comico rivela un aneddoto esilarante sull'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini: "Per far rientrare lo sciopero telefonò anche Pertini, ma al centralino c’era un aviere bresciano che si esprimeva a suoni gutturali, spesso vittima di scherzi da parte dei 'nonni'. Alzò la cornetta: 'Sono il presidente Sandro Pertini, voglio parlare con il generale Vittoriano Cecchini'. E lui: 'Sempre 'sti scherzi de me***. Io sono Felice Gimondi, va' a dar via il cü'. Prese venti giorni di consegna".

 

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