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Morte Sinead O'Connor, il video brutale che ha sconvolto il mondo

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Addio a Sinead O'Connor, la cantante irlandese che ha segnato la storia della musica tra gli anni '80 e '90. A 56 anni è morta per ragioni che ancora non sono state chiarite. Da tempo soffriva di una terribile depressione, che la portò a sfoghi pubblici che fecero molto scalpore. Il suo brano-simbolo fu Nothing Compares 2 U, scritto da Prince e che però ripudiò negli ultimi anni di vita.

La O'Connor, nata a Dublino, da tempo lottava con gravi problemi di salute oltre alla depressione. Lo scorso anno la drammatica notizia del suicidio del figlio Shane, a soli 17 anni, ultima tragedia in una vita costellata di disgrazie sin dalla sua primissima infanzia.

La cantante, tre anni fa, annunciò la sua conversione all'Islam, con l'assunzione del nome Shuhada Sadaqat, ultimo atto del suo ripudio della fede cattolica a cui il padre provò ad iniziarla, mandandola a scuole religiosi da cui fu regolarmente espulsa dopo la morte della madre quando Sinead era ancora giovanissima.

 

E il suo rapporto a dir poco tormentato con la religione cattolica spinse Sinead O'Connor a uno dei gesti più controversi che si ricordino da parte di un artista. Era il lontano 1992 e al Saturday Night Live cantava War, brano di Bob Marley, a cui cambiò le strofe finali per accusare la chiesa di pedofilia. Dunque, al termine dell'esibizione, strappò in favor di telecamera la foto di Papa Giovanni Paolo II, affermando con tono duro e quasi inquietante "combatti il vero nemico". Un video che sconvolse il mondo e che si fatica a scordare.

 

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