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Skam e i ragazzi fissati col Duce: la serie cult bacchetta il Pd

Daniele Priori
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Skam Italia torna su Netflix per la sua sesta stagione. La serie più amata tra i giovani che già nelle cinque edizioni precedenti aveva sollevato riflessioni su grandi temi sociali, quest’anno accende un faro sul confronto che, tra le mura del liceo Kennedy di Roma, si fa anche politico. E a sorpresa, a finire contestati sono anche gli antifascisti. Tutto passa per la vittoria alle elezioni scolastiche di una lista di studenti fasci che trionfando spodestano la vecchia rappresentanza d’istituto più al femminile e decisamente di sinistra. Quindi cosa fare? Resistere, resistere, resistere. Con la vecchia rappresentante, Asia, che si rivelerà forte e fragile al tempo stesso, nel ruolo di leader di un gruppo chiamato icasticamente Le Rebelde.

Come in ognuna delle nuove annate, la serie teen adattata dall’originale norvegese, anche in questa ennesima sfornata di episodi mette al centro un nuovo personaggio e nuove tematiche. La protagonista di quest’anno è appunto Asia, interpretata dall’influencer Nicole Rossi (oltre 450 mila follwer su Instagram) che proprio con Skam di fatto ha l’occasione di farsi conoscere nel ruolo di attrice. Un ruolo, quello della ragazza, complesso perché, oltre all’impegno politico, ci sono le problematiche adolescenziali come il disturbo alimentare che affligge la giovane. A fianco a lei e al suo gruppo compare un altro ragazzo che arriva dalla periferia pasoliniana di Ciampino, portando in dote alla storia preziosi vissuti e esperienze di un mondo al di fuori, anche se di poco, dal Grande Raccordo Anulare. Una figura complessa anche quella di Giulio (interpretato da Andrea Palma) che aiuterà Le Rebelde a capire, anche assieme al contributo di altri ex alunni, che insistere con un eccessivo oltranzismo su temi “di sinistra” e pesanti che i giovani sentono lontani potrebbe non giovare alla loro causa di riconquista democratica della scuola.

 


In qualche modo, dunque, assieme alle dinamiche che uniscono e dividono i destini dei liceali, di fatto lo spettatore attento si trova nella possibilità di sviluppare una sorta di analisi sociopolitica collaterale, magari un po’ a fumetti, di quello che accade nel mondo degli adulti e inevitabilmente si ripercuote anche nel mondo studentesco, all’interno della prima vera istituzione, anche politica, con la quale i ragazzi si trovano in contatto che è la scuola. Poi a ben vedere c’è anche un pelo e contropelo riservato, evidentemente, alla “sinistra al caviale” che, per farsi capire, deve tornare a piantare i piedi per terra. Certo non sapremo mai se la vera segretaria del Pd, Elly Schlein, guarderà la serie e imbraccerà un megafono diretta verso il mercato ortofrutticolo di Torpignattara. Sta di fatto che Skam Italia, ben scritto dall’estro narrativo di Ludovico Bessegato, Alice Urciuolo ed Elisa Zagaria, ormai si è emancipato dall’originale norvegese. Con un cast di attori amatissimi: su tutti Ludovico Tersigni ma anche Federico Cesari, il dolce Martino di Skam. Fino a Leo Gavino nei panni di Viola che ora divide la fama con l’attore rivelazione del momento, il fratello Damiano, star del film di Ozpetek, Nuovo Olimpo, che in Skam non c’è ma con la sorella attrice sogna di poter condividere presto un set cinematografico.

 

 

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