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Ghali, altra provocazione politica a Sanremo: chi sceglie come direttore d'orchestra

 Ghali

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Era uno dei momenti più attesi della quarta serata del Festival di Sanremo e Ghali non ha deluso. Il rapper milanese di origini tunisine ha emozionato il teatro Ariston eseguendo con Rat Chopper, nome d’arte di Souhayl Guesmi, produttore, ingegnere del suono e compositore che viene dalla Tunisia. (e il suo amico alieno Richolino - "che è un pò la mia coscienza" - a coadiuvare il direttore d’orchestra), un medley con suoi brani tra cui il tormentone Good Times e concluso con l’Italiano di Toto Cutugno.

Un omaggio quello di Ghali al cantautore scomparso nell’agosto 2023, ma anche alla sua storia e le sue origini.

 

 

Figlio di genitori provenienti dalla Tunisia, Ghali è nato a Milano nel 1993 e nei suoi brani c’è sempre la volontà di abbattere le barriere culturali e i confini geografici. Prima di lasciare il palco, Ghali ha salutato la madre: "Ti voglio bene, ti amo". E ha salutato anche il pubblico sia in italiano che al modo dei musulmani: "Ciao. Salam-Aleikum". 

 

 

Ghali ha portato un alieno "in carne e ossa" al Festival di Sanremo dove è in gara con il brano Casa mia che racconta il dialogo dell’artista con un extraterrestre che gli fa notare quanto il pianeta sia meraviglioso nonostante le guerre e le tragedie. Ma l'alieno è anche lo straniero, simbolo della battaglia del rapper.

 

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