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Quarta Repubblica, l'accusa di Esposito: "La denuncia mi è costata la carriera politica"

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A Quarta Repubblica va in scena lo sfogo dell'ex senatore Pd Stefano Esposito. Nella puntata andata in onda lunedì 8 aprile, l'ex parlamentare dem torna sul "caso Torino" che sta mettendo in imbarazzo il Nazareno dopo quello esploso in Puglia sul presunto voto di scambio. Le sue parole sono durissime: "Andai dai Ros e diedi tutte le carte, da quel giorno non ho più saputo nulla di quella denuncia, ho scoperto che in questa indagine c’è un pezzo della mia denuncia. Ho la percezione che questa mia denuncia mi sia costata la mia carriera politica".

Sale sulle ferite del Pd. E in un'intervista a Repubblica, Esposito rincara la dose: "lI problema è che come sempre nelle carte dell’accusa ci sono tante belle suggestioni. Che poi su Salvatore Gallo ci sia qualche cosa di penalmente rilevante io aspetterei a dirlo. E comunque un partito serio gli darebbe il tempo di presentare una memoria difensiva. Lo dico anche perché l’ho vissuto sulla mia pelle e in pochi nel partito hanno chiesto la mia versione rispetto alle vicende che mi sono state contestate dalla procura. Sono più quelli che hanno brindato". Infine dà un consiglio ai dirigenti dem: "Chiedere scusa a Mauro Salizzoni e candidarlo capolista, invece di andare dietro ai professionisti dell’antimafia da convegno che non sono mai riusciti a vedere quello che succedeva nella società che gestisce la Torino-Bardonecchia".

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