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Il Volo, Elisa D'Ospina denuncia: "Allucinante", chi l'ha aggredita fuori dall'Arena

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Un grande concerto evento, quello de Il Volo, con spiacevole episodio dietro le quinte. Gianluca Ginoble, Piero Barone e Ignazio Boschetto, amatissimi (ex) tenorini della canzone italiana, sono stati protagonisti di tre serate nella suggestiva cornice dell'Arena di Verona, finite in tv su Canale 5 nella serie Tutti per uno. E mentre martedì è andata in onda la prima puntata, sui social arriva lo sfogo della bella Elisa D'Ospina, blogger e influencer (nonché icona curvy) che ha denunciato quanto le è successo proprio fuori dalla splendida location veronese. 

"Ieri è accaduto un episodio molto spiacevole a Verona. Ero con la famiglia per andare al concerto de Il Volo e sono stata aggredita da un pazzo...", le sue parole. La definisce senza mezzi termini una esperienza "allucinante". Prima di varcare i cancelli dell'anfiteatro romano, uno dei simboli di musica, storia e arte italiana nel mondo, la D'Ospina sarebbe stata aggredita mentre passeggiava in centro in compagnia del padre e del figlio di appena un anno, nel passeggino.

 

 

 

Un "episodio assurdo e ingiustificabile. La mia colpa? Essere scesa da un marciapiede inagibile con il passeggino e avergli fatto fare una manovra di parcheggio in 5 secondi al posto che 4 (senza calcolare che aveva 20 posti liberi dove parcheggiare il suo scooter)".

A perdere le staffe sarebbe stato un veronese, gestore di un locale del centro storico: "Il signore che prende il nome di Daniele, proprietario di una pizzeria al taglio a Verona, ha iniziato a inveire usando epiteti allucinanti verso me e mio padre per una sciocchezza che ha lasciato noi basiti e assieme a noi dei turisti che stavano passando increduli. La cosa più allucinante — prosegue la D'Ospina nella sua intemerata - è stato chiamare i vigili per allarmarli della situazione fuori controllo dopo che il tizio addirittura si è avvicinato con fare minaccioso a mio padre augurandogli di essere preso sotto da una macchina e sentirsi rispondere che non ci sono pattuglie e che se avessi voluto denunciarlo non c'era nessuno al momento e avrei dovuto aspettare questa mattina. Due turisti si erano anche prestati a testimoniare l'aggressione, ma capite bene che non posso né fermarmi a Verona per una denuncia che andava fatta subito in quanto il soggetto è estremamente pericoloso, né pretendere che due persone estranee dedichino il loro tempo a distanza di tante ore". 

 

 

 

"Si parla di denunce, di prevenzione e poi puntualmente non c'è mai una reale assistenza - prosegue la content creator vicentina -. Se avesse spintonato mio padre e fosse caduto con la testa visto che comunque le mani addosso gliele ha messe? Se fossi partita di brocca e gli avessi tirato io dietro il passeggino? Perché ricordo che tutto questo accadeva davanti agli occhi di un bambino di un anno. La violenza va fermata già da questi episodi. I soggetti pericolosi si vedono nelle piccole cose. La violenza è violenza sempre e non è mai gratuita. Gli auguro solo di trovare un bravo psicanalista prima di fare danni più seri. E comunque vergogna a tutti i protagonisti di questa vicenda che alimentano una società sempre più allo sbando". 
 

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