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Luca Barbareschi spiazza la sinistra: "Io di destra? Giorgio Napolitano il mio amico segreto"

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Gli amori, i dolori, le amicizie, la vita, il funerale. Luca Barbareschi, attore e regista sempre molto chiacchierato, si confessa in una lunga intervista al Corriere della Sera e, come spesso accade, spiazza tutti. A 67 anni, premette, "non mi pento mai di nulla, sono responsabile delle mie azioni". Gli errori, come per tutti, ci sono stati: "Aver fatto soffrire le mie tre figlie ancora piccole, con la separazione dalla madre. Resta il rimorso, però non tornerei mai indietro", perché "la vita ti mette davanti a scelte obbligatorie, alcune più difficili, che ti dilaniano". 

Il grande amore della sua vita è stata Lucrezia Lante Della Rovere: "Per lei ho abbandonato la famiglia. Quando poi lei mi ha lasciato credevo di morire dal dolore. Invece con mia moglie Elena sono rinato, mi sono innamorato di nuovo e ho avuto altri due bambini". Al di là delle insicurezze che lo divorano, rivendica con orgoglio: "Tutto ciò che ho fatto è stato con adulti consenzienti, culturalmente, sessualmente, professionalmente. Ci sono stati trionfi e disastri. Ormai mi fido soltanto della mia veggente di Torino". 

 

 

 

Primo trauma, insuperabile, è stato l'essere stato abbandonato dalla madre a 6 anni: "Si era innamorata di un altro e prese con sé mia sorella. Un dolore spaventoso". Cresciuto con papà "ingegnere per la Edison, sempre lontano" e una "famiglia di matti", allargatissima, ha imparato a convivere con la solitudine: "La vivo ogni giorno, è inevitabile, sono sempre infelice e disperato". Da ragazzino era "una belva, facevo pugilato, pieno di rabbia, finivo sempre in qualche rissa", l'addio al padre con tanto di auguri di morte incrociati e un silenzio durato 5 anni. La fama di latin lover e seduttore: mogli altrui, attrici, modelle. La Lante Della Rovere lo piantò dopo 7 anni: "Un grande amore, ci desideravamo pazzamente. Quando se n’è andata mi è crollato tutto addosso. Per lei avevo lasciato mia moglie incinta della terza figlia". Oggi per lui "Lucrezia è come una figlia, la difendo, la proteggo, ha sofferto tanto, nessuno lo sa. Lei è leale con me e io con lei".

 

 

 

I sei figli Barbareschi li ha diseredati tutti, "così devono lavorare" e il fatto che ci siano rimasti male "non è un mio problema. Lo faccio per il loro bene. Se volevo essere popolare andavo al Grande Fratello". Anche perché è stato suo padre a smontarlo dopo il primo contratto da 2 miliardi di lire con Mediaset: "Mi disse: bravo, e ora? Aveva ragione lui". Da anni lo considerano uno dei pochi dichiaratamente "di destra" nel mondo dello spettacolo italiano, lui però si definisce "socialista a vita" e rivela di avere avuto "per anni una amicizia segreta con Giorgio Napolitano". Al suo funerale è sicuro di ritrovare i suoi tre veri amici e spera solo una cosa: "Che mangino bene e mettano buona musica".

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