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Britney Spears, "The woman in me": scandali e disastri dell'ex Lolita del pop

Marco Rocchi
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La vita di Britney Spears diventerà anche un film. La notizia sulla quale da tempo c’erano in giro rumors sempre più insistenti, è stata confermata ieri attraverso i canali social dell’ex popstar.

Il nuovo attesissimo biopic che prende le mosse dalla biografia dell’artista, The Woman In Me, uscita lo scorso anno in tutto il mondo, ripercorrerà la complessa traccia esistenziale lasciata fino a oggi da Britney Spears, artista ma anche donna, offrendo uno sguardo approfondito su una carriera che in un quarto di secolo ha tracciato i contorni di una generazione, quella dei “millennials” dei quali proprio Britney è stata una sorta di avanguardia. Nata il 2 dicembre 1981 a McComb, Mississippi, Britney Jean Spears è cresciuta a Kentwood, Louisiana. Fin da bambina, ha dimostrato un talento naturale per la musica e la danza.

 

 

 

TRAMPOLINO

A soli 11 anni, ha ottenuto un ruolo nel The Mickey Mouse Club, un trampolino di lancio che l’ha portata a firmare un contratto discografico con la Jive Records a soli 15 anni per arrivare poi al successo mondiale con un trittico di album: Baby one more time (1999), Ops... I did it again (2000) e Britney del 2001 che la consacrano ufficialmente come nuova Lolita del pop, prendo al tempo stesso le porte a un futuro completamente distopico e senza soluzione di continuità tra il successo e la disperazione e in cui persino gli amori convulsi che la vedono protagonista, diventano parte del folle circo che attornia Britney, fino al punto di finire, come è noto, sotto la tutela legale del padre, un giogo dal quale l’artista si è liberata per decisione di un giudice solo nel 2021.

Anni di sofferenza e follia, quelli trascorsi da Britney, che la porteranno a prendere due decisioni: mollare per sempre il mondo della musica ma raccontare nel contempo tutto sulla propria vita, persino i particolari più intimi. Insieme di vicende che compongono la biografia della Spears destinate ora ad essere plasmate dalle mani di colui il quale sarà il regista scelto dalla Universal per il biopic. Si tratta - unico particolare di cui è stata data diffusione - di Jon M. Chu che prima di mettersi alle prese con il biopic su Britney vedremo impegnato in un altro importante progetto: il kolossal musicale Wicked, con Ariana Grande e Cynthia Erivo.

Universal si è aggiudicata i diritti per la realizzazione del film dopo una gara alla quale hanno preso parte tutti i principali competitor internazionali. Presto, dunque - il tempo di girarlo - e sarà possibile vedere le mille avventure, tra successo e tormenti, della Spears sul grande schermo del cinema. Il fenomeno Britney, insomma, sembra tutt’altro che destinato a sgonfiarsi. «Ho riversato il mio cuore e la mia anima nelle mie memorie, e sono grata ai miei fan e lettori in tutto il mondo per il loro incrollabile supporto» dichiarò lo scorso anno la cantante di fronte ai risultati strabilianti che trasformarono subito il libro in un best-seller, forte di ben 2,5 milioni di lettori.

 

 

 

ALTALENANTI

Un successo che si è ripetuto anche nella versione audio dell’opera, divenuta uno degli audiolibri più ascoltati di sempre. Il nuovo banco di prova si chiama box office. Forse il più complesso, visti i risultati altalenanti dei film sul grande schermo che non hanno risparmiato neppure i biopic (ultimo clamoroso mezzo flop è stato Back to black su Amy Winehouse). Britney però è diversa. Regina nonostante i disastri. Regina nonostante se stessa e probabilmente destinata a continuare ad esserlo, anche nella nuova versione cinematografica di sé su cui, il prossimo mistero da svelare, sarà il nome dell’attrice chiamata a interpretare Britney sulle note delle canzoni che, invece, saranno quelle originali, con la vera voce dell’artista seguita ancora da tantissimi fan in tutto il mondo.

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