Sono stati colleghi per anni a Mediaset, Emilio Fede e Guido Bagatta. E vicini di casa a Milano 2, fino all'ultimo. Lo storico inviato Rai ed ex direttore del Tg4 scomparso martedì a 94 anni "stava alla scala nove, quinto piano. Io alla Scala dieci, piano terra. Poi, io mi sono spostato in un’altra scala al quinto piano, ma siamo sempre stati vicini di casa a partire dagli anni ‘90", ricorda il giornalista, speaker di Radio Deejay nonché voce e conduttore di Nba Action, programma cult di Italia 1 per gli appassionati di basket degli anni Novanta.
"Fede - ricorda Bagatta intervistato da Candida Morvillo per il Corriere della Sera - arrivò a Milano 2 nel 1992, in quel periodo era la superstar del Tg4, era stato il primo a dare la notizia della Guerra del Golfo. Io avevo trent’anni, lo vedevo uscire e tornare tutti i giorni perché passava davanti alla mia finestra, ci siamo incontrati mille volte. Mi magnificò subito le lodi di questo posto. Era un discepolo di Milano 2".
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Emilio Fede è morto all'età di 94 anni. Il giornalista, volto storico di Rete 4 ma anche della Rai &eg...Il direttore adorava quel quartiere residenziale avveneristico nato dal genio immobiliare del Cav: "Il suo orgoglio era il suo terrazzo pieno di piante che gli aveva regalato Silvio Berlusconi. La mattina, prendeva il caffè lì controllando le fioriture. Quando è stato ai domiciliari per il caso Ruby, scendeva a volte a fare una passeggiata in giardino. Glielo lasciavano fare, credo". A "vegliare" su Fede "i due portinai sardi, Milly e Antonello, erano di famiglia, lo avevano praticamente adottato. Due persone meravigliose, ancora giovani sempre sorridenti e disponibili. Antonello andava a casa sua, gli metteva a posto le cose, gli faceva i lavoretti. Col permesso della figlia, andava poi a trovarlo nella Rsa di Segrate dove è stato nell’ultimo anno e mezzo".
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Emilio Fede saluta per l’ultima volta. Il decano dei “telegiornalisti” italiani è morto ieri, a...Gli ultimi anni del direttore non sono stati facili per lui: "Nel 2012, quando lo hanno allontanato da Mediaset, era entrato in crisi", sottolinea ancora Bagatta secondo cui con l'eliminazione dell'autista e della scorta "si è spento un po’ tutto. Non ha mai detto 'mi hanno abbandonato', ma si capiva che il crepuscolo non gli faceva piacere". Nel 2016 l'ex direttore rischia di venire sfrattato: "Credo il suo appartamento fosse in usufrutto o qualcosa del genere da Fininvest o da Berlusconi e lui ormai non lavorava più in azienda da quattro anni. Gli dissi: se non sa dove andare, può stare da me, ho una stanza per gli ospiti. Lui: non me lo dire due volte, guarda che vengo. Dopodiché, sparisce e non lo vedo per un po’".
Quindi dopo un po' si ripresenta a sorpresa, citofona, sale, pranzano insieme (con una sicilianissima pasta alla norma) e congedandosi Emilio lo avvisa: "Ti richiamo. Se la situazione peggiora, torno. Mi fai vedere dove starei?". Ha sempre speso parole bellissime per Berlusconi ("Lo definiva 'il mio secondo amore'. Il primo era la moglie Diana. Diceva: per Berlusconi darei la vita come un soldato per un generale") e Bagatta lo ricorda come "tenerissimo, molto lontano dalla figura di potere e un po’ caricaturale che è passata nell’immaginario collettivo. Io ho visto un uomo estremamente fiero di se stesso, però deluso di come stava finendo".