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Il direttore del personale di viale Mazzini, Luciano Flussi: "Lei ha leso gravemente l'immagine, l'onore e il prestigio della Rai"

Matteo Legnani
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Di seguito riportiamo, dal sito dagospia.com, il testo integrale che il direttore delle Risorse umane o organizzazione della Rai, Luciano Flussi, ha inviato al direttore di Rai4 Carlo Freccero lo scorso 16 marzo: Risulta che Ella, nella Sua qualità di Direttore di Rai 4, abbia provato, nel pomeriggio del 14 marzo 2012, a contattare Maurizio Belpietro, nella sua qualità di Direttore del quotidiano "Libero", per protestare in merito ad un articolo apparso in pari data sul menzionato giornale dal titolo: "Nudi, sesso, droga: il porno in fascia protetta", a firma del giornalista Francesco Borgonovo. Risulta altresì che successivamente Ella sia stato contattato telefonicamente dal menzionato giornalista, il quale ha quindi pubblicato, sul quotidiano "Libero" in edicola il 15 marzo 2012 (e, in versione audio, sul sito internet del citato quotidiano), ampi stralci della conversazione telefonica intercorsa, all'interno di un articolo dal titolo: "Fraccero ci minaccia: ‘Fascisti, vi mando i forconi'" In particolare, per quanto attiene al contenuto delle Sue affermazioni, rileviamo come Ella, tra l'altro, in risposta alle domande poste, abbia dichiarato: D: "Salve sono Borgonovo di Libero". R: "Complimenti. Vi faccio i complimenti, veramente straordinari. Mi fate togliere Fisica o chimica al mattino". D: "Ma perché?". R: "Per il tuo articolo di merda". D: "Perché la chiudono?" R: "Perché i cattolici, capisci...". D: "Scusi, ma noi non abbiamo mica chiesto di chiudere le serie". R: "Lei è peggio guardi. Siccome il suo direttore mi ha chiesto di aiutarlo quando c'era il programma, io racconterò tutto. Lei giustamente fa il suo lavoro. E io faccio il mio, racconto Libero che cosa fa, che mette le donne nude, che il suo direttore chiede notizie a me... Racconto cos'ha il cardinale di Genova, racconto tutto. Facciamo pari e patta. Lei troverà una persona che le farà un culo... Vedrà. Naturalmente io al pomeriggio non tolgo un cazzo, perché do le dimissioni... Lei è veramente un censore. Lei è XXX (fa il nome di un noto giornalista, ndr), lei è il XXX della redazione". D: "Io ho semplicemente scritto un pezzo..." R: "Ma un pezzo dei coglioni, perché non l'ha vista la serie, lei". Ed ancora: D: "Non mi sembra però che il mio articolo abbia a che fare con un suo rapporto personale col direttore...". R: "Mi fanno togliere la serie al mattino...". D: "Ma chi vuole toglierla? Io non ho visto nessuna agenzia finora". R: "Marano mi ha chiamato perché è la Lei che vuole... Tanto non verrà rieletta, la Lei. Anche se è amica di tutti i pedofili non verrà rieletta. I pedofili non la possono aiutare. Mi capisce? Io questa volta sarò una iena col suo direttore". Ed ancora: D: "Guardi, io non parlo né con la Chiesa né con XXX né con i cardinali né con la Rai. Io ho fatto un pezzo da spettatore, vedendo una serie ed esprimendo delle opinioni". R: "Infatti io stamattina non l'ho mica chiamata. Mi ha chiamato Marano, che la Lei gli fa il culo perché devo togliere questa serie. Ma al pomeriggio non la tolgo nemmeno... Anzi faccio la replica. Perché se no rischio di dare le dimissioni. E chiedo a tutti quanti di assalirvi e di portare i forconi sotto il giornale, perché ho più spettatori io che lettori voi, questo è indubbio. Ho più spettatori io. Per cui vi mando i forconi sotto la redazione del vostro giornale di merda. Che fate degli articoli indecenti, di pornografia. Per cui veramente, questa volta vi faccio... C'ho più spettatori io che voi. Lei è uno stronzo fascista che mi ha fatto chiudere una serie". D: "Non la chiudo io la serie". R: "La Lei che vuole rinnovare... Tanto non verrà rinnovata dai pedofili, perché i pedofili non contano più nulla, è chiaro?" D: "Non so chi siano i pedofili" R: "Sono i suoi amici cardinali. Poi racconto di come il direttore mi chiede notizie quando deve fare i programmi". Rileviamo altresì, come Ella, alle sollecitazioni del giornalista abbia dichiarato: "«Io mi vendico in quello che posso dire. Mi fanno chiudere questa cosa... È indegno, indegno. Ma d'altra parte è così il giornale vostro, è così. Volete chiudere tutti. Volete solamente esserci voi che dite cazzate in libertà. Voi che siete liberisti e volete far chiudere tutto, ma che livello è?" e "Il digitale, Rai 4 non ha questa funzione. Lei è un asino. Comunque mi ha fatto chiudere la serie al mattino, mi vendicherò col suo direttore. Anzi, con lei non ho niente. Non ho nemmeno chiamato. Ha fatto il suo dovere, poi io lascio libertà. Non vado a chiamare il direttore dicendo "lo sai che un tuo...". Non l'ho mai fatto, però racconterò che i cardinali pedofili mi fanno chiudere e attraverso un giornalista...". Ed infine: D: "Ma guardi che io con i cardinali come dice lei non ho nessun rapporto. Non è che io ricevo telefonate da un cardinale che mi dice "faccia chiudere la serie". Io non parlo con nessun cardinale, ho scritto un pezzo da spettatore sulla sua rete, che guardo. Capito? ". R: "Comunque vabbé, è la prima rete del digitale. Rai 4 non ha nulla a che vedere... Non si può fare solo Don Matteo, imparate dalla tv americana. Ma quale tv educativa, impari qualcosa. Impari a non fare il moralista, a non fare il coglione seguendo i pedofili. Lei è al servizio dei pedofili, dell'Opus Dei. Adesso parlo io con YYY. Con YYY e il direttore. Lei è libero di scrivere. Vedremo la battaglia. Sarà il sangue e il sangue scorrerà". Le affermazioni sopra riportate sono esemplificative dell'impostazione generale della conversazione telefonica da Lei avuta con il giornalista Borgonovo nonché dei toni e del linguaggio utilizzati. Tali affermazioni, seppure rese in un contesto extra aziendale ed informale, sono state la Lei rilasciate nella Sua qualità di Direttore di Rai 4 e si concretizzano in prese di posizione personali contrarie al principio del reciproco rispetto della dignità, dell'onore e della reputazione di ciascuno, in relazione alle proprie specifiche sensibilità, risultando altresì gravemente lesive dell'immagine, dell'onore e del prestigio della Rai, anche in relazione alla sua natura di concessionaria di pubblico servizio, e della sua classe dirigente, ivi incluso il Direttore Generale. Pertanto, con il Suo comportamento Ella, soprattutto in considerazione del ruolo di Direttore della Rai da Lei rivestito, è venuto meno agli obblighi di diligenza, correttezza e buona fede derivanti dal rapporto di lavoro, determinando sfiducia nel corretto adempimento dei Suoi obblighi, in violazione dell'art. 2104 c.c., del vigente Regolamento di disciplina aziendale nonché del Codice Etico ed in particolare dei punti 2.1, 2.3, 3.9, 7.1 e 7.5. Quanto sopra Le contestiamo, nella Sua qualità di Direttore di Rai 4, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 7 della Legge 20 maggio 1970, n. 300, con l'avvertenza che, entro 5 (cinque) giorni dalla data di ricevimento della presente lettera, potrà far pervenire eventuali giustificazioni. Distinti saluti Rai - Radiotelevisione Italiana Risorse umane e Organizzazione Il Direttore Luciano Flussi

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