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Striscia la Notizia, farmaco cinese anti-Covid non autorizzato: "Come è arrivato in Italia e chi lo distribuisce", un caso molto inquietante

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Un caso, piuttosto inquietante, rilanciato dalla stampa e su cui ha indagato Striscia la Notizia. Il tg satirico di Canale 5 ha scatenato sulla vicenda Valerio Staffelli, per proporre un servizio sulla vicenda nella trasmissione di mercoledì 17 febbraio. In questo caso, però, c'è ben poca satira. Si tratta infatti di una vicenda che si lega alla pandemia, si tratta di un farmaco anti-Covid distribuito in Italia. E senza autorizzazione.

 

L'inchiesta di Striscia è iniziata dopo che sono state ricevute differenti segnalazioni. E il farmaco in questione, si scopre, è cinese. Ma, peggio, viene distribuito dalla Croce Rossa Italiana anche se non è autorizzato dall'Aifa, l'autorità del farmaco europa. Ma come è possibile? Staffelli, così, chiede spiegazioni a Roberta Fusacchia, direttrice Programmi e Sviluppo Associativo della Croce Rossa Italiana. E le spiegazioni, ammettiamolo, non sono del tutto convincenti. 

 

"I medici cinesi presentano ai colleghi italiani anche questo integratore - racconta la donna interpellata da Striscia -. Non abbiamo fatto un controllo su cosa effettivamente sia: la delegazione cinese ci ha detto che parte del farmaco andava data all'ambasciata cinese". Peccato che poi, aggiunge Staffelli, "lo distribuite anche a una società e, quindi, a un medico dell'Umberto I". E la Fusacchia conferma. "Sì, lo aveva chiesto per poterlo studiare". "Ma in questo modo lo avete distribuito, pur senza autorizzazione dell'Aifa", replica Staffelli. Dunque, l'inviato aggiunge: "Mi aspetto grande attenzione da parte dei vertici su vicende del genere. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi relativa a questo caso", conclude Staffelli

Striscia, lo strano caso del farmaco cinese: il servizio

 

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