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L'aria che tira, Pietro Senaldi e la sentenza su Giuseppe Conte: "Non è nato col dna M5s"

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"Certo Giuseppe Conte non avrà il 34% che hanno adesso i grillini, sarà un partito del 6-8%. I 5 Stelle hanno stravinto le elezioni ma non hanno espresso un leader, Conte non è nato col Dna dei 5 Stelle e queste cose si pagano. Ma se Calenda si fa il suo partito non vedo perché non possa farselo Conte che è uno dei politici di massimo gradimento". Questo il pensiero di Pietro Senaldi, condirettore di Libero, sulla querelle che sta agitando da giorni l'M5s. Il dibattito sulle condizioni poste dall'ex premier per essere il capo del Movimento non sembrano andare a genio al fondatore del Movimento e il rischio spaccature tra i cinque stelle è sempre più probabile.

 

 

 

 

"Non avrà nè il 34%, ne il 16%. Ci sono tanti politici che prendono meno voti, di quelli che prenderebbe l'ex premier. Quindi non si vede perché Conte non possa pensare di farsi un suo partito. I nodi stanno venendo al pettine per l'M5s: l'unico leader che hanno espresso che ha una altra storia rispetto ai grillini, lui è arrivato in corsa", chiarisce Senaldi.

 

 

 

 

"Alla fine gli elettori si chiedono chi tu sia. D'altronde quello che conosce meglio il Movimento come Luigi Di Maio qualche mese fa si è sfilato: ha capito che lì dentro è impossibile fare il leader finché c'è Grillo. Questo è il monito che Conte ha molto ben presente. Credo che le diarchie in politica siano molto difficile e credo che Grillo debba metterci la faccia se vuole essere il leader", ha concluso Senaldi.

 

 

 

 

 

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