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Rai, lo studio lo rifà Renzo Piano: l'archistar pagata con i soldi degli italiani?

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Cambia volto e stupirà tutti. Rainews, il canale d'informazione di Mamma Rai, cambia pelle. Arriva, come annunciato, un nuovo progetto. Mastodontico. E' stato necessario, addirittura, l'intervento di Renzo Piano, uno degli architetti più quotati al mondo. Lui ha in mente un “laboratorio dell’informazione“, una “lanterna magica“: con queste parole hs definito così il nuovo studio di Rainews24 (che è stato progettato assieme agli architetti Massimo Alvisi e Junko Kirimoto). Ma quanto costa? Era proprio necessario? Domande lecite, spontanea che chiunque farebbe in un momento di congiuntura economica notevole.

Intanto, il super architetto e senatore a vita viene accolto in Rai dall’Ad Carlo Fuortes per illustrare le principali caratteristiche del nuovo spazio. Una visita importante nel quartier generale di Saxa Rubra, il grande centro di produzione romano della Rai (costruito in occasione dei Mondiali di calcio del 1990). Da quello che racconta Davide Maggio, "i conduttori saranno fisicamente più vicini alla redazione che a flusso continuo fornisce le notizie".

"L’intervento sullo studio di Rainews24 firmato dal celebre architetto costituisce l’inizio di un’azione di adeguamento alle necessità di un’informazione che cambia. Lo studio di Rainews24 è ampio circa 220 metri quadrati ed è collegato a una newsroom che ne misura cento. In base al progetto di Renzo Piano, Alvisi, Kirimoto alle pareti saranno collocati schermi detti “led wall” per complessivi 50 metri quadrati. Questi riprodurranno immagini gestite da un sistema informatico, il mediaserver, in 4k. In entrambi gli ambienti l’illuminazione verrà fornita da proiettori a led per un un numero complessivo di circa cento. Le riprese saranno affidate a sei telecamere di ultima generazione", spiega la Rai.

Renzo Piano arriva in Rai per il grande progetto. E' il grande giorno. L'architetto racconta: “Uno studio televisivo in qualche modo è una lanterna magica, ma anche una valigia di Eta Beta dalla quale esce fuori di tutto. Allora gli va dato un aspetto un po’ da laboratorio. Come di un iceberg, si vede soltanto una piccola parte dell’insieme, solo la punta. Dietro allo studio in realtà c’è una redazione. Ci sono centinaia di giornalisti, alcuni dei quali in giro per il mondo. Quindi l’idea è di far sentire un po’ di questo mondo. È come quando si va a teatro: è così bello passare dal back stage. È così bello, quando si va in un museo, attraversare archivi. È bello persino, quando si va al ristorante, passare vicino alla cucina. Quindi la telecamera ogni tanto deve dare un’occhiata alla redazione, nella quale si sente che c’è tutto questo lavorìo“. A quanto pare la Rai si adegua ad un progetto che è all'avanguardia, tecnologicamente complesso, ma al passo con i tempi. E forse con costi altissimi. Appunto, quanto costerà questo Paradiso dell'informazione? Da viale Mazzini una gola profonda dice che si tratterebbe di un costo abbastanza elevato. Nessuna conferma, solo un'indiscrezione. 

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