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Non è l'Arena, la Bruzzone rivela: "Vi dico cosa voleva fare il killer di Roma"

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La strage di Roma ha sconvolto tutti. La mano assassina di Campiti ha fatto 3 vittime e almeno 4 feriti, di cui uno in condizioni gravissime. Quella nel dehors del bar "Il Posto Giusto" è stata una vera e propria esecuzione. Una esecuzione alimentata da rabbia, ferocia e follia inaudite. L'uomo si era procurato una pistola al poligono di tiro senza mai restituirla. Poi ha regolato i conti per delle liti condominiali che sono sfociate in una tempesta di fuoco orribile e vigliacca.

 

 

Adesso Campiti è in stato di fermo e dovrà spiegare agli inquirenti quali sono stati motivi che l'hanno spinto a fare fuoco in quel modo così violento. Ma a Non è l'Arena, il talk show condotto da Massimo Giletti a mettere le cose in chiaro su quanto accaduto a Fidene, c'è la criminologa Roberta Bruzzone che spiega cosa è scattato davvero nella mente di Campiti e perché ha scelto di fare un massacro del genere.

 

Secondo la criminologa l'obiettivo del killer era molto più ambizioso, voleva una vera e propria carneficina con molti più morti: "Nella mente del killer c'era l'obiettivo di uccidere molte più persone". Solo l'intervento rapido di alcuni presenti, durante la sparatoria, è riuscito ad evitare un bilancio di morte molto più pesante. 

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