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Tenco suicida? "Un ragionamento logico". Don Backy, gelo a Rai 1

Roberto Tortora
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Son passati 56 anni, eppure il “suicidio” di Lugi Tenco al Festival di Sanremo del 1967 fa ancora discutere. L’ultimo a parlarne in tv è stato Don Backy, ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno e all’epoca in gara con il brano L’immensità ed è stato abbastanza sferzante quando, a sorpresa, ha dichiarato che fu giusto far continuare la kermesse: “Non ammetto che la scelta di un altro blocchi il mio destino. Se lui fosse venuto da me quella sera e mi avesse detto 'ho questa intenzione', io l’avrei legato al letto, assolutamente dissuaso… Ma se lui prende una decisione, che è una sua decisione autonoma, senza consultarmi, senza venirmi a dire 'ho intenzione di fare questo', io che ho legato a quella canzone il mio futuro non ammetto che qualcuno intervenga per bloccare quella che è la mia decisione di continuare a vivere e andare avanti”.

 

 

 

La Bortone, rimasta spiazzata, ha replicato: "Posso dirti che è un ragionamento un po' spietato? Siamo un Paese libero, io non condivido questo ragionamento, lo trovo un po' forte". Ma Don Backy è stato rigido: "È un ragionamento semplicemente logico, non è spietato. Ripeto: il mio destino è legato a questa canzone, si è dimostrato nel tempo. Avrei dovuto rinunciare a una chance".

 

 

 

Tenco venne trovato morto nella stanza d’albergo 219 dell’Hotel Savoy di Sanremo alle 2:10 del 27 Gennaio 1967. Fu la cantante Dalida a fare la macabra scoperta, prima di avvisare la polizia. Morì a soli 29 anni, dopo l’eliminazione dalla gara del suo brano “Ciao amore ciao”, cantata poi anche dalla stessa Dalida al Festival. Motivazione confermata da un biglietto da lui lasciato in cui manifestava profonda “delusione verso il suo Paese”, perché, a quanto pare, non aveva compreso il brano. Per la cronaca, quell’edizione fu vinta da Claudio Villa e Iva Zanicchi con la canzone Non pensare a me.

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