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Luciana Littizzetto, "tutti i sassolini": la minaccia a Salvini e Meloni

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"Se ci cacciano anche da qui". La butta sul ridere, Luciana Littizzetto, seduta sulla scrivania di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Ma la prima letterina-monologo per la nuova stagione del talk traslocato a Discovery dopo 23 anni in Rai nasconde subito una mezza bugia: nessuno ha cacciato Fazio, Littizzetto e compagni da Rai 3, semplicemente (e legittimamente) a contratto scaduto i due protagonisti di CTCF hanno deciso di accettare la corte milionaria della concorrenza senza nemmeno sedersi con i dirigenti di viale Mazzini per ridiscutere i termini economici del loro rapporto di lavoro.

Sarà un caso, o forse no, ma il tema del "martirio politico", dell'addio alla tv di Stato a causa del governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni (che per quasi un anno non ha messo becco alla linea del programma, va ricordato) è gettonatissimo dalla comica torinese, e pure da Fazio che nelle interviste pre-debutto ha spesso giocato su questa ambiguità, prima glissando e poi confermando. 

 

 

 

"Cara Nove - esordisce la Littizzetto -. Mettiamo le mani avanti Fabio, così se ci cacciano anche da qui, lo sappiamo da subito e non svuoto neanche la valigia. Carissimo Il Nove, Dear channel nine, mon chere chanel neuf, amigos de la nueve e muchachos de la Warner Bros. O Pio nove, che sei nove come le sinfonie, nove come il gioco dei nove, e nove come le nove settimane e mezzo, meno mezzo". Si ride a denti stretti, come quando Lucianina dà il benvenuto a suo modo ai colleghi di rete: "Eccoci qua come Ambra a dire: Non è la RAI. Eccoci qua, tra una Benedetta Parodi che glassa torte e una dottoressa che schiaccia i brufoli, sperando che gli studi siano molto distanti fra loro… Cara piccola Nain. Io te lo dico. Preparati. Sappi che voglio togliermi tutti i sassolini che ho nelle scarpe, che dopo decenni sono diventati grossi come nuraghi. E sappi anche che dirò le parolacce, ne ho un silos pieno con tutte quelle che non ho potuto dire in tanti anni di Rai… Scegli tu: o ne dico una per puntata o mi dai uno speciale in prima serata di tre ore e mezza dove le dico tutte in fila… Pensa che ho ancora dei resti di vaffanc***o dell’anno scorso, due porca trota, e ancora tanti e tantissimi mer***a."

 

 

 

Insomma, i nuovi editori sono avvisati: Littizzetto e Fazio ne avranno per tutti, da "er Meloni" alla "opposizione che la combatte ogni giorno", e che "oltre che di Salvini parlerò anche della Schlein…e del suo fantastico modo di esprimersi che certamente avvicinerà al partito democratico i ceti più semplici e proletari. Parlerò di Crosetto e di Pichetto, di Sangiuliano e dei libri che non ha letto". Ovviamente spazio anche al ministro degli Interni Piantedosi "che ama i migranti ma a piccole dosi, e anche di Giorgetti che toglie le tasse ai grandi e le lascia ai piccoletti". Non molti dubbi sul fatto di chi saranno gli obiettivi preferiti delle sue intemerate.

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