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Giovanna Pedretti, Laura Boldrini la spara: "La Lega faccia mea culpa"

Claudio Brigliadori
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«La Lega e Salvini hanno fatto scuola sull’odio in rete». Il caso della tragica morte della ristoratrice di Lodi morta suicida probabilmente come reazione alla gogna per una (presunta) falsa recensione deflagra anche nei Palazzi romani e negli studi televisivi, con Laura Boldrini che ospite di David Parenzo a L’aria che tira, su La7, la butta in politica accusando il Carroccio di... averla buttata in politica.

Lo spunto è un tweet in cui il partito del vicepremier puntava il dito contro la sinistra, «spietata con i deboli e servile con gli amici». È il leghista Alessandro Morelli, in collegamento, a spiegare il senso di quelle parole: «Molti di questi influencer esprimono anche posizioni fortemente politiche e attaccano direttamente personaggi politici anche sotto il profilo personale. Lucarelli o Fedez si sono spesso spinti oltre i limiti della cronaca». 

 

La Boldrini sbuffa e poi erutta: «Ma voi dovete fare mea culpa, siete i responsabili di questo degrado comunicativo, li avete avviati voi questi sistemi di killeraggio, campagne diffamatorie per distruggere la reputazione dell'avversario politico». «Questi sono i veri comunisti- se la ride Morelli, lamentando di venire interrotto -, questa è la logica comunista fino a poco tempo fa imperante». «Che c’entra il comunismo Dio mio», si agita la Boldrini. 

«Secondo la signora...», prosegue Morelli riferendosi alla deputata del Pd, che commenta sotto voce, un po’ stizzita, «signora...». «Adesso non si può dire signora? E mamma mia, se si offende la chiamiamo onorevole. Anzi, Presidenta». E la puntata finisce a metaforici ceffoni: «Ma questo è un provocatore da quattro soldi, ma la smetta, ma mi faccia il piacere». Parenzo, in evidente difficoltà, prova a glissare. Basta odio in Rete, si diceva. E non solo lì.

 

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