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E' sempre CartaBianca, Corona quasi in lacrime: "L'unghia adunca della morte"

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"La nostra vita è un mosaico di tessere ma l'unghia adunca della morte ogni tanto ci porta via una di queste tessere". Mauro Corona, ospite come sempre di Bianca Berlinguer a E' sempre CartaBianca, su Rete 4, si presenta con la statuetta di un "mamutones" da lui scolpita, un omaggio alla Sardegna della Berlinguer e di cui lui si sente un figlio "adottivo", proprio come lo è stato l'immenso Gigi Riva scomparso due giorni fa a 79 anni, dopo un malore improvviso.

"I Corona sono solo a Erto (la località montana del Friuli Venezia Giulia dove vive lo scrittore, ndr) e in Sardegna. Io lo scudetto del 1970 me lo ricordo bene, avevo 20 anni. Sono milanista, ma quando non gioca il Milan ho delle preferenze. In quell'anno, per il Cagliari proprio perché c'era Riva. Ieri il Napoli, anche se il presidente ci ha querelato... A ottobre ci sarà il processo del secolo, non so perché De Laurentiis ci abbia querelato e non mi interessa nemmeno".

 

 

 

Si torna poi a parlare di Rombo di Tuono, e Corona è sul punto di piangere: "Fatico a trattenere la commozione. Vede Bianchina, la nostra vita è un mosaico di tessere: gli amici, i parenti, i miti che ci hanno aiutato con le loro imprese a superare i nostri fallimenti, le nostre paure, le nostre insicurezze, le nostre angosce. Ma l'unghia adunca della morte ogni tanto passa e ci porta via una di queste tessere. Il mio mosaico è quasi vuoto. I miei amici... L'altro ieri se n'è andato Severino, 62 anni, improvvisamente. Un ragazzo di una bontà eccelsa. E' quasi vuoto il mio mosaico, ha ancora poche tessere da portare via la Signora".

 

 

 

"Stasera la vedo in una fase di tristezza", lo stuzzica la Berlinguer. "No, la tristezza serve a riflettere. Invece lei... Le ha fatto bene Mediaset, la trovo incarinita. Io non so cosa le stanno combinando a Mediaset, ma la trovo più bella, più liscia, quasi più simpatica ma qui non mi sbilancio, dobbiamo aspettare".

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