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Dritto e Rovescio, "perché gli immigrati diventano criminali": sconcerto in studio

Claudio Brigliadori
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«Per colpa di chi?», cantava qualche annetto fa Zucchero Sugar Fornaciari. E quando si parla di immigrazione e integrazione mancata, la risposta della sinistra è sempre la stessa: ma degli italiani, ovviamente. Esemplari, in questo senso, le parole di Paolo Cento ospite in studio di Paolo Del Debbio a Dritto e rovescio, su Rete 4. Si discute degli immigrati di seconda generazione sempre più protagonisti della cronaca nera. 

«Se diventano criminali è anche perché non c'è una politica in questo Paese contro la dispersione scolastica, se diventano criminali è anche perché le periferie sono abbandonate a sé stesse, se diventano criminali é perché questi giovani spesso non hanno un'alternativa di lavoro, di identificazione con modelli positivi e quindi bisogna farci i conti, non solo con il carcere. C’è anche una colpa delle nostre generazioni», spiega lo storico politico verde, oggi direttore di Articolo 9. 

 

Pur rappresentante di un centrosinistra non di rado al governo, sembra concentrarsi nel criticare chi è al governo oggi: «Avete fatto peraltro negli ultimi mesi tanti decreti che aumentano le sanzioni penali, ma non risolvono il problema – ricorda al forzista Perego -. Il problema è costruire le condizioni, affinché questi ragazzi abbiano un'alternativa, poi quando commettono un reato è ovvio che paghino. Ma è una scelta obbligata a volte da una disgregazione che abbiamo costruito noi». Replica secca dell’azzurro: «Io guadagnavo 400 euro quando ho cominciato a lavorare, l’han fatto tutti ragazzi, ma di che parliamo. Ma dai, ma non scherziamo. L’abbandono della scuola è una loro scelta. Le condizioni ci sono, è una loro scelta quella di abbracciare quel mondo disgregato. Nessuno è obbligato, questa è l’equazione sbagliata».

 

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