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Centovetrine, uno strano caso a Mediaset: il successo di una serie di 20 anni fa

Klaus Davi
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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo

CHI SALE (Centovetrine)
Dopo quello di Terra amara si profila un nuovo piccolo e curioso caso a Mediaset: il successo di una serie andata in onda oltre 20 anni fa, Centrovetrine. Certo i presupposti sono diversi. La soap turca si è fatta largo per aver rotto con un pruriginoso politically correct puntando a un foltissimo target femminile (30% di share) che ama storie di “cappa e spada” intrise di super machismo mediterraneo. CentoVetrine invece è un singolarissimo fenomeno contrassegnato dalla riscoperta quasi archeologica di una soap che vide gli albori attorno all’anno duemila. 

 

Ambientata in un immaginario centro commerciale torinese teatro di intrighi, amori e lotte per il potere, aveva al centro le figure di Ettore Ferri, fondatore e padrone del mall, contrapposto ad Alessandro antagonisti pronti a rimpiazzarlo, soprattutto quando “morira” di tumore ma poi “risorgerà” , miracolosamente. 

Ebbene, nonostante venga riproposta tra le 5.30 e le 6.30 del mattino sul “nativo digitale” La5, giovedì ha sfiorato l’8% di share con punte del 10% tendenza in costante crescita. In scena in questi giorni le fasi finali dell’ottava stagione densa di faide. Target magnetizzato per lo più over 50 vittima di un effetto nostalgia. Ai tempi il boom del teleromanzo provocò una forma di turismo di massa verso gli studi di San Giusto Canavese dove si girava il serial. Oggi non si punta la sveglia per rivivere i bei tempi.

 

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