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Regionali Abruzzo, D'Amico chiude il comitato: lo sconcerto alla Maratona Mentana

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Ore 1.59: finita l'illusione a sinistra. Luciano D'Amico prende atto della sconfitta ormai certa alle regionali contro il governatore uscente Marco Marsilio, riconfermato con quasi 10 punti di vantaggio, e manda tutti a dormire. 

Paolo Celata, inviato del TgLa7, si collega con Enrico Mentana alla "Maratona" e annuncia: "Ci hanno detto che sta per chiudere il comitato, D'Amico parlerà domattina". E alla domanda "se dovesse ribaltarsi lo spoglio?", i responsabili del comitato avrebbero balbettato: "Si va troppo a rilento, parlerà comunque domani mattina alle 11". Più chiaro di così: è bandiera bianca. 

 

 

 

Nessun effetto Sardegna, dunque, per il "campo largo" a sostegno dell'ex rettore dell'Università di Teramo. Il primo campanello di allarme era già suonato nella serata di domenica, di fronte ai dati dell'affluenza: 52,19%, in lieve calo sul 2019. Alla fine il dato più basso di sempre. D'Amico, al contrario, aveva scommesso su un dato in crescendo, considerato indispensabile per colmare il gap della vigilia con Marsilio.

 

 

 

"Avremmo tutti scommesso che si poteva superare la soglia delle scorse elezioni", ha spiegato l'ex sindaco di Pescara Marco Alessandrini a spoglio in corso. "Ci aspettavamo sicuramente una affluenza più strutturata", gli ha fatto eco il segretario dl Pd di Pescara Nicola Maiale. D'Amico, quindi, si è trovato a inseguire sin dal primo minuto dello spoglio. "Lo scontro tra destra e centrosinistra era difficilissimo. La destra ha messo in campo ministri, promesse incredibili", ha ammesso l'ex senatrice e consigliera comunale a L'Aquila Stefania Pezzopane. Alla fine, nemmeno il voto nei capoluoghi (molto meno decisivo rispetto alla Sardegna) ha visto D'Amico staccare il governatore uscente, che invece ha stravinto di 18 punti la sfida nelle zone meno urbanizzate, che raggruppano i tre quarti degli elettori abruzzesi.

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