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Transporter 3, la clamorosa profezia politica nascosta nel film

Klaus Davi
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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo

CHI SALE (Transporter 3)
A differenza di quanto avveniva negli anni roventi del berlusconismo, la campagna elettorale per le Europee sembra non attizzare particolarmente l’opinione pubblica. I talk politici sono sì in crescita, in primis DiMartedì e Otto e mezzo nettamente leader di fascia, ma siamo lontani dai livelli dell’era in cui c era Silvio, autentico toccasana per i format d’opposizione che allora superavano stabilmente la doppia cifra. 

Il fenomeno che invece andrebbe studiato è l’impatto di alcuni film infarciti di richiami politici, per lo più trasmessi da Italia 1. Lunedì la proiezione in prima serata della pellicola Transporter 3 adombrava profetici riferimenti all’attualità. Frank Martin, specialista in “consegne pericolose”, stavolta si trova come merce una ragazza in carne e ossa, figlia di un ministro ucraino, sequestrata al fine di convincere il politico a firmare un accordo per un traffico di navi cariche di rifiuti tossici. 

 

Pur se non in modo diretto, i riferimenti al tema Ucraina sono inevitabili . E il pubblico reagisce così com’è successo anche con i vari Mission Impossible, Rambo, The Great Wall. L’audience viaggia su uno share medio del 7/8% con picchi del 9%, ben sopra la media di rete che, segnala OmnicomMediaGroup, è del 6%. Sembrerebbe che i messaggi“para-politici” inseriti nelle sceneggiature arrivino al pubblico in modo più diretto.

 

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