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Donatella Di Cesare e Lollobrigida neo-hitleriano: "Niente processo? Vince la democrazia"

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Donatella Di Cesare, ospite di Corrado Formigli a PiazzaPulita, su La7, nella puntata del 16 maggio, parla della decisione del Tribunale di non mandarla a processo per diffamazione per aver dato del neo-hitleriano al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida: "La giudice ha deciso per il non luogo a procedere quindi ha ritenuto che non fosse il caso di celebrare neanche il processo".

"Io sono molto soddisfatta", ha aggiunto la filosofa, "non considero questa una vittoria mia personale ma una vittoria della democrazia, della libertà di critica e della libertà di parola".

 

 

E ancora, ha precisato la Di Cesare: "Il mio non era un insulto al ministro Lollobrigida, lui aveva parlato di 'sostituzione etnica', e io considero grave che un ministro della Repubblica lo faccia nel 2024. È una formula terribile perché ha una storia e indica un modo di vedere il tema della immigrazione, di pensare, in modo razzista, che i popoli europei siano invasi da popoli non europei e che questo sia orchestrato e pianificato".

 

 

La filosofa ha poi sottolineato che "io non l'ho definito, io ho fatto una critica". E ancora: "Io ho studiato questo tema del complotto. Basta leggere il Mein Kampf di Hitler dove Hitler parla degli ebrei come estranei, parla di mettere a repentaglio la vita e l'identità dei popoli europei attraverso i popoli africani. E la sostituzione etnica è un perno della ideologia meloniana", ha concluso Donatella Di Cesare. 

Qui l'intervento di Donatella Di Cesare a PiazzaPulita

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