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In Onda, Luca Telese-Marianna Aprile? Storie tese (e Marine Le Pen se la ride)

Claudio Brigliadori
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Qua non serve nemmeno la parola. Basta la faccia. O le facce. Cupe, cupissime, più nere dell’onda che sta attraversando le urne in tutta Europa. Ultima tappa: la Francia. Dopo l’ampio spazio dato dal TgLa7 ai primissimi (ma già chiari) risultati delle elezioni legislative d’Oltralpe, il direttore Enrico Mentana lascia il testimone a chi lo segue domenica sera nel palinsesto di La7, Marianna Aprile e Luca Telese.
Sorrisi tesi, convenevoli ridotti all'osso, un clima funereo: Marine Le Pen ha stravinto. Emmanuel Macron ha stra-perso. E non basta il successo dell’estrema sinistra a dare fiducia.

In collegamento, sguardo contrito e labbra serrate, c’è l’italiano che meglio di tutti può raccontare lo psicodramma della: Enrico Letta. Ex premier, ex segretario del Pd, cervello da esportazione a Parigi, dove è riverito insegnante alla facoltà di Sciences Po (il tempio degli intellettuali al caviale), presidente del think thank turbo-europeista Jacques Delors. «Francamente me lo aspettavo, in Francia ci sono stati i Gilet gialli, una fortissima espressione di grande insofferenza e fatica», premette.

 

«Nella Francia profonda domina la paura di declassamento e la mancanza di infrastrutture. C’è una forte polarizzazione oggi. La tripartizione non è una novità, in Francia i presidenti sono stati o socialisti, o gollisti o centristi come Giscard e Macron. La novità è che al posto dei gollisti c’è La Pen e questo fa la differenza rispetto al passato. Loro hanno la fortuna di avere il secondo turno e sarà una partita che si riapre, la destra francese ha il 34% dei voti quindi al secondo turno, uno contro l’altro, bisogna prendere il 50 per cento». Sempre ammesso che a muovere gli elettori non sia la paura, bensì la rabbia contro un presidente che ha trasformato il Paese in un suo regno personale».

 

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